Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Centro storico, tornano le scale mobili

Fonte: L'Unione Sarda
11 marzo 2009

Piano particolareggiato, ricompaiono i percorsi meccanizzati bocciati dalla Giunta Soru

Palazzi, parcheggi e verde per riempire i “vuoti urbani”

Approvato un piano di recupero dell'area tra il corso Vittorio Emanuele e via Palabanda. Previsti appartamenti.
La bozza del piano particolareggiato del centro storico lo dice chiaramente: i “vuoti urbani” avranno una «forte valenza strategica». Per due motivi: sono molti (35 sparsi per tutto il territorio della città vecchia) e spesso in posizioni determinanti. E che saranno «spazi indispensabili per la Cagliari del futuro», lo dice invece Giancarlo Deplano, professore universitario e coordinatore scientifico del piano, al momento all'esame della Giunta comunale.
Innanzitutto i numeri: nel centro ci sono quasi 80 mila metri quadri (79.960 a voler essere pignoli) di aree inutilizzate. Ovvero: palazzi bombardati e rasi al suolo, grandi e piccoli sterrati usati come posto-auto, ruderi in attesa di nuova vita. Da 66 anni. Dopo l'approvazione del piano potranno cambiare forma. Parcheggi attrezzati, piazze, verde pubblico e in alcuni casi, palazzi. Come nell'area tra il corso Vittorio Emanuele e via Palabanda, per la quale è già stato «presentato e approvato» un piano di recupero. Cioè nuovi appartamenti e la ristrutturazione del portico. «È previsto il consolidamento dell'arco, che ormai appartiene alla memoria della città, è un simbolo. Che potrebbe essere smontato e spostato più a destra», spiega.
LE ZONE Le aree interessate sono tante: via San Saturnino, via Tempio, via Giardini, via La Marmora, via del Collegio, via Santa Croce, via Ozieri, via Barcellona, via Sardegna, ad esempio. Non in tutti i vuoti si costruirà, ma verrà programmato un altro utilizzo: «Penso alle aree di via Fara, via San Saturnino, viale Merello. Potrebbero diventare parcheggi. Ecco, questi spazi diventeranno le nuove porte del centro storico». La parola chiave è «delicatezza». Delicatezza per «gli aiuti meccanici che dovranno supportare la città vecchia, come gli ascensori», e delicatezza «per l'azione dei privati», che avranno un ruolo fondamentale nella riqualificazione dei vuoti. Il piano dirà dove riempire e con quali altezze, «il resto lo dirà il mercato».
GLI EDIFICI Ma le tabelle si occupano anche della riconversione di alcuni edifici e strutture simbolo: il carcere e le caserme di Buoncammino, l'ex Manifattura Tabacchi, l'ospedale Civile e Militare, il panificio militare, l'orto Botanico. «Molte opportunità arriveranno dalle dismissioni. I soldi per intervenire? Ci sono finanziamenti regionali ed europei, ma bisognerà lasciare spazio anche agli imprenditori. Il carcere, ad esempio, potrebbe essere collegato con la parte a valle, in viale San Vincenzo, grazie a percorsi meccanizzati. Ascensori o scale mobili. Il punto di forza è che il 45 per cento delle aree e strutture interessate dal piano sono patrimonio pubblico». Il piano verrà esaminato dalla Giunta e dal Consiglio comunale prima di tornare in mano ai tecnici che elaboreranno la versione definitiva. «Spero entro l'anno».
MICHELE RUFFI

11/03/2009