Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Discarica 131, tour nel regno degli incivili

Fonte: L'Unione Sarda
18 agosto 2015

 


Piazzole e cunette sono invase dalla spazzatura - Da Cagliari a Sassari e ritorno: l'immondezzaio lungo 400 chilometri

 

Piera Serusi
INVIATA


E materassi sfondati, cumuli di lattine, siringhe, scarpe vecchie, sacchi colmi di cartacce, bucce d'anguria, carne coi vermi. Dev'essere stata una cartolina come questa l'orrido paesaggio che il presidente Pigliaru vedeva nei suoi incubi notturni, la scorsa primavera. E deve averne persino sentito il puzzo, le fetide esalazioni, visto che a un certo punto sentì come impellente l'urgenza di approvare la delibera sull'inutile inceneritore di Tossilo; e se non ci fu bisogno di convincere l'assessore all'Ambiente né tantomeno quello ai Lavori pubblici, dovette battere i pugni sul tavolo per far firmare il resto titubante della truppa di Giunta.
Discarica 131, andata e ritorno. Quattrocento chilometri sull'impervio nastro d'asfalto della Cagliari-Sassari-Cagliari contornati da spazzatura d'ogni genere. Rifiuti gettati non solo sulle piazzole di sosta, dentro i canali di scolo delle acque e ai piedi delle lapidi in ricordo dei morti d'incidente. Ci sono le cunette piene, come i pendii ai lati della carreggiata invisibili agli automobilisti: basta accostare per vedere lo scempio.
All'altezza di Nuraminis , per esempio, 300 metri dallo svincolo per Villagreca . Dalla strada non si vede, ma il dirupo è invaso di pneumatici di ogni taglia, buste, bottiglie, scaldabagni. Nell'aria umida del mattino sale un odore di bruciato. Qui, come ovunque lungo la statale, è stato dato fuoco di recente: è quel che si faceva nei paesi cinquant'anni fa per ridurre in cenere le discariche e ricominciare daccapo. Gli sterpi sono stati tagliati da poco, segno che l'immondizia scompare e ricompare a brevissimi cicli. È quel che si vede anche all'altezza di Sanluri , del bivio per Villanovaforru , di Uras , di Marrubiu . Buste gonfie e scatole a vista, ai piedi del guard-rail; e immondizia nascosta, sparsa oltre la barra d'acciaio.
«Perché c'è gente che arriva a buttare la spazzatura in strada?». Fabrizio Marcello, presidente della commissione Servizi tecnologici del Comune di Cagliari, è uno psicologo, e magari serve giusto uno specialista come lui per cercare di entrare nella testa di certi rozzi incivili. «In un sistema dove le regole non vengono fatte rispettare, c'è chi vive il piacere della trasgressione nel liberarsi, letteralmente, di qualcosa che considera come un peso - avvisa -. Mica pensano che invece la spazzatura è un valore, una ricchezza da destinare a un circuito virtuoso». Già, sono quelli che - in una regione dove, fortunatamente, la raccolta differenziata cresce di anno in anno con picchi d'eccellenza nelle province di Oristano, Nuoro e Ogliastra - non vogliono adeguarsi e preferiscono gettare i rifiuti ovunque, di nascosto come i ladri.
Salendo verso Sassari, dopo il cartello di confine tra la provincia del Medio Campidano e quella di Oristano, la riga di oleandri è contornata di buste d'immondizia, e su, fino al bivio di Sant'Anna , chilometro 81, mini discariche una dopo l'altra, sacchi e scatole, la confezione ingombrante di un elettrodomestico con la scritta pubblicitaria “Casa pulita senza fatica”. C'è spazzatura all'altezza di Santa Cristina , persino all'imbocco della bretella che porta al sito archeologico; e poi poco prima dello svincolo per Paulilatino , ai piedi del cartello.
Dopo il bivio per Nuoro, l'asfalto si fa più sgranato, la carreggiata stretta è un rattoppo malridotto e il paesaggio è un quadro di muretti a secco, greggi al pascolo, pannelli solari a terra. Ci sono vecchi televisori abbandonati al di là delle piazzole all'altezza di Bauladu , laterizi e carcasse verso Norbello , buste di plastica a Macomer , gomme d'auto e di camion a Bonorva . Si va verso Sassari , e mentre le pale eoliche occupano la linea dell'orizzonte, l'immondizia è sparpagliata ovunque, lungo l'asfalto.
E il tour della sporcizia è uguale a scendere, verso Cagliari . Stesse cartoline imbarazzanti, stesso fetore a ogni sosta. Uno dopo l'altro, i paesaggi di aziende agricole, zone industriali, centri abitati, eterni cantieri Anas, li si osserva da una strada imbandita qui e là di scarti d'ogni sorta. E il viadotto sul Tirso che corre in mezzo a un panorama di canne, serre, campi di granturco, è un immondezzaio a ogni piazzola. Letteralmente, ogni quattrocento metri una sorpresa, tanto che questo dell'indovinare se alla tappa successiva c'è o non c'è spazzatura potrebbe diventare persino un gioco di società per viaggiatori annoiati oppure orripilati, dipende dalla sensibilità di ciascuno. Così fino allo svincolo per Oristano e davanti allo stagno di Santa Giusta : materassi, cumuli di lattine, sacchi dell'umido. E giù, di nuovo buste sotto i guard-rail e cunette sporche fino a Cagliari.
«Certo che l'ho vista, l'immondizia: come si fa a non notarla?». Antonello Figus è il sindaco di Santa Giusta ed è in carica dal giugno scorso, di nuovo alla guida del Comune dopo l'esperienza finita cinque anni fa e la pausa di una legislatura. «Quello delle discariche in strada e in particolare sulla 131 era un problema già molto evidente nel 2009 quando, assieme al mio collega Domenico Gallus, primo cittadino di Paulilatino, pensammo fosse necessario intervenire. Allora - racconta - non era ancora stata definita la responsabilità dell'Anas nella bonifica delle piazzole, ma era evidente che qualcuno doveva pulire al più presto». Oggi, dopo un contenzioso davanti al Tar e al Consiglio di Stato, l'azienda nazionale delle strade è tenuta a fare anche da spazzina lungo la Carlo Felice ma, la verità si dica, quando interviene c'è chi sporca di nuovo, e subito. «Anche per questo - spiega il primo cittadino di Santa Giusta - stiamo pensando di intervenire come Comune lungo il tratto che costeggia il nostro territorio. Non è di nostra competenza e il capitolato della società che cura la nettezza urbana e la raccolta differenziata non prevede questo genere di operazione, ma la situazione è davvero critica».
«Il punto è che la 131 è frequentata da tante persone perbene ma anche da molti imbecilli», puntualizza Efisio Sanna, assessore all'Ambiente del Comune di Oristano. Avvisa che nella sua città «entro l'anno arriveremo al 75 per cento di raccolta differenziata», e che sì, è sconfortante vedere le strade insozzate da cumuli d'immondizia. «Non c'è logica. Insomma, oggi c'è un servizio che ritira la spazzatura sotto casa e cosa fa certa gente? Sale in macchina e macina chilometri per buttare di tutto nelle cunette della 131 o delle strade interne. Però bisogna essere ottimisti: anni fa era persino peggio. No? Non le sembra?».