Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Pioggia di verbali e telecamere: «È tutto inutile»

Fonte: L'Unione Sarda
18 agosto 2015

 


Gavino Diana, comandante del Corpo forestale

 

«Senta, non si può certo mettere una guardia in ogni piazzola». Gavino Diana, comandante regionale del Corpo Forestale (nella foto), sbotta al solo sentire che, magari, qualche controllo in più non guasterebbe. «Il problema è che c'è un'inciviltà diffusa, la maleducazione di chi non rispetta gli spazi pubblici e non osserva le regole. Davanti a questi atteggiamenti le sanzioni servono a ben poco».
SANZIONE DA NULLA Sono migliaia, ogni anno, i verbali stilati dai ranger in tutta la Sardegna per quello che il codice della strada punisce (si fa per dire) come getto o deposito di rifiuti “lungo le carreggiate e le aree di pertinenza”. Contravvenzioni per cui si rischia giusto una sanzione che va dai 500 ai mille euro (fino al 2009 si andava da un minimo di 23 euro a un massimo di 92), mentre quando ad abbandonare i rifiuti è il camion di un'impresa, l'affare diventa un reato ambientale con la denuncia alla Procura della Repubblica e il sequestro del mezzo.
GITA IN MERCEDES Infrazioni rilevate tutti i santi giorni, avverte il comandante degli agenti forestali. Una settimana fa, per dire, hanno beccato vicino a Cagliari il camion di una ditta che scaricava allegramente rifiuti d'ogni genere nella cunetta. «E a Nuoro, tempo fa, nella zona industriale abbiamo trovato un tizio che ha parcheggiato la sua Mercedes da 80 mila euro, ha aperto il portabagagli e ha buttato via le buste della spazzatura - racconta Gavino Diana -. Questo per dire che l'inciviltà, la mancanza di rispetto delle regole, è qualcosa di trasversale e di molto diffuso».
L'OCCHIO ELETTRONICO Quel signore, ricorda, convocato dai ranger negli uffici del Comando provinciale ha negato fino all'ultimo. «Fino a che non gli abbiamo fatto vedere il filmato delle telecamere che avevano ripreso lui e la macchina». Ma gli occhi elettronici non sono certo dappertutto, difficile pensare che i Comuni e altri enti riescano a trovare i soldi per piazzare sistemi di videosorveglianza sopra le cunette e le piazzole di sosta. «Non è così: ci sono centinaia e centinaia di telecamere nelle strade dell'Isola. Soltanto la Provincia di Sassari ne ha sistemato una cinquantina. Noi abbiamo firmato i protocolli con diverse amministrazioni municipali e provinciali, e posso dire che anche la 131 è monitorata».
L'ORDA DEI MALEDUCATI Monitorata o no, gli incivili evidentemente se ne fregano. Ogni santo giorno c'è una nuova discarica, nuovi rifiuti dove già ne venivano gettati, spazzatura d'ogni genere nei punti magari appena ripuliti sotto i guard-rail. «Il problema è che, davvero, non possiamo avere una guardia in ogni piazzola - ribadisce il comandante del Corpo Forestale -. C'è un diffuso malcostume di chi non osserva le regole e delega le responsabilità agli altri, al prossimo, agli enti e soprattutto agli organi di controllo. Insomma, in tutta la Sardegna facciamo migliaia di verbali, facciamo pagare le sanzioni, ma i maleducati tornano sempre alla carica. E alla fine succede che agli enti proprietari delle carreggiate tocca sborsare un sacco di soldi per la bonifica delle piazzole che dopo qualche giorno sono di nuovo sporche».
L'EDUCAZIONE La Carlo Felice, cantiere a tempo indeterminato, se la deve bonificare l'Anas, ente proprietario della strada. «Ma non ci sono strade provinciali, né carreggiate comunali risparmiate da questo fenomeno. E le periferie delle grandi città e i punti di passaggio sono letteralmente uno schifo». Gavino Diana ritiene che sì, «a parte la quota di irriducibili», di gente che butterebbe l'immondizia per strada a prescindere, «parte del fenomeno potrebbe essere eliminata con una migliore comunicazione delle amministrazioni comunali sui tempi e le modalità della raccolta differenziata. In alcune città, bisogna dirlo, manca un'informazione adeguata».
P. S.