Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«Il futuro non sia deciso dai soliti quattro amici»

Fonte: L'Unione Sarda
17 agosto 2015

 

- Le liste di #CA_mbia propongono gli “stati generali” della città

 


Cagliari ha bisogno degli “stati generali” della città: lo sostengono le liste civiche riunite sotto l'hastag #CA_mbia (il raggruppamento, per intendersi, nato intorno ai Riformatori). Ieri mattina, il deputato Pierpaolo Vargiu ha convocato una conferenza stampa al bastione di Santa Croce per spiegare le ragioni dell'iniziativa. «Occorre incontrarsi e riflettere su quello che dovrà essere fatto», sostiene, «serve pensare alla Cagliari del 2050».
L'INIZIATIVA Vargiu ha anche delineato i confini temporali degli “stati generali”. «Dovranno essere convocati in autunno perché, in questo modo, non sarebbero “inquinati” dalla campagna elettorale in vista delle elezioni comunali della prossima primavera». Ma che cosa sono questi “stati generali”? Una “tre giorni” nel corso della quale dovranno essere ascoltate tutte le realtà della città, dall'università al mondo della scuola, dagli operatori commerciali a chi lavora nel sociale. Ma non solo. «Servirà anche il parere dei singoli cittadini che possono avere qualcosa di interessante da dire sul futuro di Cagliari».
LE MOTIVAZIONI Al gruppo #CA_mbia non piace l'attivismo della Giunta Zedda. «L'ultima cicogna è arrivata nel mese di agosto quando è nato il Piano particolareggiato del centro storico». Prima di questo, il Comune ha approvato il Piano acustico, il Piano dei consumi energetici, ha raggiunto l'accordo con la Regione per l'adeguamento del Puc al Ppr e ha votato il Piano di utilizzo dei litorali. «Un'attività di pianificazione frenetica che però manca di qualsiasi visione strategica sulla vocazione identitaria della città».
IL LUOGO Non a caso, #CA_mbia propone anche il luogo in cui tenere gli “stati generali”. «La Fiera campionaria, uno spazio in piena città che, ormai, vive per qualche giorno all'anno per una manifestazione obsoleta». Un luogo simbolico. «Ha senso dare una destinazione alla Manifattura, a Buoncammino, al San Giovanni di Dio, al Palazzo delle scienze senza avere deciso il futuro dell'ex caserma Ederle, dell'ex Ospedale marino, dell'ippodromo, del padiglione Nervi, della Fiera, di Medau su Cramu e di Molentargius?». E, visto che il problema fondamentale è il lavoro, «non è pensabile che le scelte più importanti per il futuro della città siano prese da quattro amici dentro il Palazzo, lontani dai bisogni della gente». ( mar. co. )