Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Campus, storie di progetti e di veti

Fonte: L'Unione Sarda
11 marzo 2009

Università. In otto anni sette proposte, nessuna concretizzata. Cronistoria di un percorso con molti colpi di scena

Oltre 22 mila studenti aspettano l'eterna incompiuta

Nel 2000 l'Ersu pubblica due bandi a distanza di un mese. Tra il 2004 e il 2005 approva poi boccia un progetto.
Strano destino, quello dei Campus universitari e delle Case dello studente a Cagliari. Negli ultimi otto anni ne hanno progettati sette, nessuno realizzato. Idee tante, compresa l'ultimissima - lo studentato diffuso - soluzioni zero. Una maledizione? Una partita spesso condizionata dalla politica e dai veti, piuttosto. Che finisce per penalizzare gli oltre 22 mila studenti universitari fuori sede (su 35.561 iscritti in regola con le quote). Ragazzi che hanno bisogno di un alloggio e lo trovano, spesso, in nero.
I maligni potrebbero pensare che mantenere lo status quo consente a molti proprietari di case di continuare a contare su rendite facili. Chissà. Certo è che il fabbisogno minimo stimato dall'Ersu, stando alle richieste, è di 2500 posti letto. E Cagliari ne ha meno di mille.
Ricostruire i fatti di questi anni aiuta a capire qualcosa. Ad esempio che talvolta i progetti sono cambiati al variare del vento politico.
IL PRIMO BANDO Sedici gennaio 2000. L'Ersu pubblica sui quotidiani un avviso per la ricerca di un immobile da destinare a casa dello studente. Deve essere in prossimità del Polo universitario di piazza D'Armi. L'ente offre in permuta beni di sua proprietà. Il 15 febbraio la Saico, società che fa capo all'imprenditore Vinicio Sarritzu, presenta un'offerta: 240 posti letto in un'area di via Montesanto.
UN MESE DOPO SI CAMBIA Il 17 febbraio, un mese dopo, l'Ersu cambia idea e pubblica un nuovo bando. Scompare il requisito della prossimità con il Polo universitario di piazza D'Armi e si indica la vicinanza con i nuovi insediamenti dell'ente, in Corso Vittorio Emanuele e via Roma. L'area dell'ex semoleria della famiglia Cellino è perfetta. Infatti a presentare un'offerta è la Edilia, società che fa capo al presidente del Cagliari e all'imprenditore Romano Fanti.
Intanto l'iter della prima offerta prosegue e a fine luglio la proposta della Saico viene definita «di interesse» da Anna Maria Murtas, direttore generale dell'Ersu.
SÌ A EDILIA Ciononostante il 28 settembre il cda dell'ente delibera all'unanimità di privilegiare l'offerta di Edilia «tendente alla realizzazione di un complesso abitativo e di altri servizi per studenti con 332 posti letto». Costo per l'Ersu: 39,5 miliardi di lire più iva. Il 12 ottobre il direttore generale comunica la bocciatura dell'offerta della Saico perché ritenuta eccessiva e si invita la società a presentarne un'altra. La Saico presenta una nuova offerta: 240 posti letto, 26,4 miliardi (8,5 in meno) che successivamente viene bocciata.
TUVIXEDDU Nel febbraio del 2002 il rettore Pasquale Mistretta annuncia la crescita del Polo di piazza D'Armi. Prevista, tra l'altro, l'edificazione di un campus universitario nelle aree di Coimpresa, a Tuvixeddu.
L'ACCORDO DI PROGRAMMA Nel frattempo il Comune dà il via libera al progetto di Edilia. In cambio, ottiene un silos ristrutturato (3000 metri quadri) da destinare all'archivio storico comunale.
LA SVOLTA Nel settembre del 2003 un'altra svolta improvvisa: l'Ersu viene commissariato e al vertice arriva il consigliere comunale serrentiano Silvaldo Gadoni. Nuova inversione: niente campus nell'ex semoleria, si torna a Tuvixeddu, in via Codroipo: «Con la stessa cifra Cualbu ci dà 100 posti in più», annuncia Gadoni. Che firma la delibera e dà il via all'operazione.
2004: SI CAMBIA ANCORA Nel 2004 alla presidenza dell'Ersu arriva Chistian Solinas, (neo consigliere regionale Psd'az), che, supportato dal nuovo cda, congela immediatamente l'accordo del predecessore sollevando alcune perplessità, confermate dall'avvocatura dello Stato. Nel 2005 la delibera di Gadoni viene cancellata.
IL RITORNO DELLA SEM Si torna alla ex semoleria e alla Edilia (che ottiene le concessioni edilizie ed è pronta a costruire). Renato Soru concorda sulla collocazione, non sulla costruzione progettata dagli ingegneri Mauro di Martino e Alessandro Murgia, firma un protocollo d'intesa con il Comune (che riguarda anche la riconversione di Sant'Elia e il museo Betile) e affida un nuovo progetto da 1008 posti letto a Paulo Mendes da Rocha, brasiliano, big dell'architettura mondiale: costo 105 milioni.
L'ACCORDO DI PROGRAMMA La Giunta regionale lo approva ad aprile 2007 e il 28 aprile 2008 Emilio Floris e Renato Soru firmano un accordo di programma che attua il protocollo d'intesa del 2006. Un accordo che il Consiglio comunale non ratifica (24 febbraio 2009): eccesso di cubatura, è una delle motivazioni. Seguono vibranti polemiche. Il direttore generale dell'Ersu, Paolo Salis, non gradisce: «È un vero peccato, così si rischia di perdere 57 milioni di euro stanziati dallo Stato (altri 30 li ha impegnati la Regione, 28 l'Ersu).
IL FUTURO Otto anni dopo la presentazione del primo progetto Cagliari non ha né campus né case dello studente. In compenso arriva l'ennesima proposta, contenuta anche nella bozza del Piano particolareggiato del Centro storico: uno studentato diffuso nella città vecchia: nell'ex caserma Griffa, al palazzo delle Seziate, all'ospedale militare. C'è anche la proposta per un ennesimo campus. Al posto dell'ospedale civile, in via di dismissione.
FABIO MANCA

11/03/2009