Rassegna Stampa

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Deliperi:"Zedda e Frau,nuova speculazione edilizia: città del mattone"

Fonte: web Castedduonline.it
12 agosto 2015

 


Durissimo atto di accusa degli ambientalisti cagliaritani alla Giunta Zedda: "Proseguita l'eredità mattonara di Floris. Approvati nuovi imponenti interventi edilizi a Bonaria nella città che ha 5000 case sfitte. Questa è ottusa speculazione edilizia: l'assessore Frau non ha adeguato il Puc e il cemento soffoca il verde"


Autore: Jacopo Norfo il 11/08/2015 18:21

 

 

 


Gli ecologisti cagliaritani contro la giunta Zedda. Il Gruppo di Intervento Giuridico contesta le ultime scelte urbanistiche e parla chiaramente di speculazioni edilizie approvate a Cagliari, di nuove colate di cemento previsto nel piano del centro storico e di 5000 case che in città restano sfitte mentre i soliti imprenditori bussano alla porta dei progetti edilizi. Un quadro preciso e allarmante, quello scritto oggi da Stefano  Deliperi: "Sono passati più di quattro anni dalla deliberazione Consiglio comunale n. 10 del 9 febbraio 2011 con cui l’allora Amministrazione Floris aveva approvato uno degli atti più rilevanti del suo mandato, favorendo il solito “sistema” cagliaritano basato sul “mattone”, atto avverso il quale erano intervenute con “osservazioni” le associazioni ecologiste Amici della Terra e Gruppo d’Intervento Giuridico onlus.

La revisione da parte dell’attuale Amministrazione Zedda, condotta sotto gli indirizzi dell’assessore comunale all’urbanistica Paolo Frau, non sembra però aver portato a un risultato molto diverso, secondo le anticipazioni giornalistiche.  Soprattutto, sul piano giuridico, non perde il ruolo poco virtuoso di ciambella con il buco intorno. 

Infatti, non bisogna dimenticare che si tratta di un piano attuativo (piano particolareggiato del centro storico) di un piano urbanistico comunale (P.U.C.)tuttora non adeguato alle prescrizioni e indirizzi del piano paesaggistico regionale (P.P.R., 1° stralcio costiero). 

A distanza di nove anni dall’entrata in vigore del P.P.R. e di quattro anni dall’inizio dell’attuale Amministrazione Zedda, il P.U.C. di Cagliari non è stato adeguato – al pari di molti altri città e paesi della Sardegna, che in queste settimane vengono diffidati all’adozione dello strumento urbanistico – e l’attuale quadro normativo urbanistico cittadino si porta colpevolmente dietro un’eredità mattonara dell’Amministrazione comunale Floris di ben1.192.935 metri cubi di volumetrie residenziali approvate nella consiliatura 2006-2011, in gran parte nelle famigerate “zone BS3*”[1] del P.U.C. con un vero e proprio massacro di verde pubblico e servizi nell’area urbana, ben poco temperato da un piano del verde piuttosto carente. 

I recenti progetti immobiliari approvati dall’Aula consiliare cagliaritana confermano questa assurda cementificazione del territorio. Con deliberazione del 21 aprile 2015 (22 voti a favore, 6 contrari e 2 astenuti), su proposta dell’assessore comunale all’urbanistica Paolo Frau, ilConsiglio comunale di Cagliari, ha approvato il “Parere preventivo, ex articolo 15 del Regolamento edilizio – ditte Tepor Spa e più – area in Cagliari sita tra la via Messina e la via Bolzano – Piano Attuativo sottozona BS3*”.

In buona sostanza, il Consiglio comunale si è espresso favorevolmente in via preventiva per l’ennesimo caso di speculazione immobiliare in città: 5 palazzi, 73 appartamenti, 3.600 metri quadrati di parcheggi interrati (a pagamento), 2.400 metri quadrati di verde pubblico e 3.593 metri quadri edificati su 6.000 metri quadrati di superficie complessiva. 

Si tratta di una zona – nel quartiere di Bonaria – sotto un costone classificato a rischio, dove già nel marzo 2006 si era verificata una frana, nonostante le relazioni geotecniche (1995-1996) escludessero qualsiasi pericolo. Una zona già destinata a “verde pubblico” di quartiere (zona “S 3 – servizi” nel vecchio P.R.G.), dove per anni è stata ubicata la depositeria comunale delle auto rimosse, a sua volta rimossa a suon di esposti ecologisti a causa dei reiterati fatti di inquinamento ambientale. 

Una zona dove, pezzo a pezzo, tutte le aree destinate a “servizi pubblici” (verde pubblico, ecc.) sono state consegnate alla speculazione immobiliare, fra una centrale ENEL s.p.a. di trasformazione dell’energia elettrica dall’alta tensione (150 kv) e palazzoni.          Una zona già pesantemente congestionata dal traffico veicolare, davanti alla Fiera campionaria della Sardegna.  

Il piano attuativo dovrà comunque esser assoggettato a preventiva procedura di verifica di assoggettabilità a valutazione ambientale strategica (V.A.S.), ma, nel frattempo, il 10 agosto 2015 sono stati avviati i lavori per la realizzazione di altri due edifici residenziali (permesso di costruire prot. S.U.A.P. n. 8007/2012 del 12 settembre 2012) da parte della Sole Immobiliare s.r.l. nell’area al termine della Via Asti, strada chiusa già congestionata. Ha voglia l’assessore comunale all’urbanistica Frau di vantare il “proficuo dialogo tra Amministrazione comunale e i privati che lo hanno proposto, che ha portato ad alcuni importanti risultati tra cui una progettazione di qualità”: si tratta di ottusa speculazione edilizia. 

Ottusa sotto il profilo ambientale, perché aumenta il carico edilizio ai danni di quel verde pubblico che doveva esser realizzato.

Ottusa sotto il profilo imprenditoriale, perché finirà per aumentare gli appartamenti invenduti a Cagliari".