Musica Fu direttore del coro del Teatro Lirico di Cagliari in un'irripetibile stagione
« H o voglia di Magna Grecia», disse agli amici quando nel 2004 lasciò la direzione del Coro del Lirico per il Massimo di Palermo. Per Paolo Vero fu una scelta serena, per il teatro cagliaritano una grande perdita, dopo otto memorabili anni: “Le Fate” di Wagner, “Gli Stivaletti” di Ciajkovskij, “Euryanthe” di Weber, e l'ultima, “Oedipe” di Enescu, per dire solo di alcune opere. Poco più di un mese fa, stroncato da un infarto, è morto a Trieste, dove era approdato dopo Bologna. Aveva 58 anni, e credeva nei giovani. Per questo i suoi amici hanno deciso di trasformare il lutto in un dono. È nato così il Premio “Paolo Vero” per talenti della direzione d'orchestra o di coro che stanno completando in Italia la loro formazione. Un premio in movimento. Non solo, e non tanto, una classica borsa di studio per i corsi di apprendistato, quanto la possibilità, per il prescelto, di essere seguito per un anno da padrini speciali: artisti, agenti, organizzatori, giornalisti. Tutti amici di Paolo.
Saranno loro a individuare di volta in volta il giovane da premiare, a dargli consigli, a proporgli opportunità di lavoro. «Una sorta di chiave per entrare in un salotto ottocentesco», spiega Giancarlo Liuzzi, promotore del premio e presidente di Fucina Italia, che l'organizza. «Il valore delle occasioni nella costruzione di una carriera non ha prezzo, e di sicuro è senza prezzo l'affetto di tante personalità che hanno aderito con slancio alla creazione di un progetto così nuovo. Penso a Massimo Biscardi, il primo a far tornare Paolo in Italia dopo Bayreuth e Atene, che offrirà al prescelto un tirocinio al Petruzzelli di Bari. Penso a Stefano Pace, che con Gianluigi Gelmetti troverà, anche al Verdi di Trieste, il modo di sostenerne la crescita. Spero e credo che il nome di Paolo Vero sarà riportato ancora per molti anni nei teatri di tutto il mondo».
Fanno parte del comitato, oltre a Gelmetti, Pace e Biscardi (che con Liuzzi divise il periodo cagliaritano di Vero), Roberto Abbado, Priscilla Baglioni, Rosaria Bronzetti, Angelo Gabrielli, Michele Mariotti, Carla Moreni, Marino Moretti, Elena Rizzo, Antonio Tasca, Alessandro Taverna, Floriana Tessitore, Stefano Valanzuolo, Alberto Zedda. E Mauro Meli, sovrintendente del Lirico in quegli anni.
Il musicista prescelto si impegnerà a dare rilievo al premio nella sua biografia, a restituire in borsa di studio quanto ricevuto (quando e come potrà). A tener viva, insomma, la memoria del musicista romano. Quanto a Cagliari, un mese fa, prima della recita di “Elisir” il suo coro - il suo teatro - ha dedicato a Vero un minuto di silenzio. Sarebbe bello che quel minuto diventasse un ricordo duraturo. Un “lascito d'onore” pieno di affetto, proprio come quello che legherà per sempre i talenti del Premio alla memoria di questo artista appassionato che aveva una grande certezza: «Tutto è difficile, se si lavora bene».
Maria Paola Masala