Blitz della Forestale, 22 multe e 5 denunce penali per abbandono dei rifiuti
Inchiodati dalle telecamere, beffati mentre scendevano dalle auto, dalla cabina di un camioncino, per scaricare la loro spazzatura a due passi dalla laguna. Se non addirittura nell'acqua, tra i canneti di Santa Gilla. In ventisette dovranno difendersi dalle accuse di abbandono di rifiuti e inquinamento per tentare di sottrarsi alle salatissime sanzioni amministrative o dalle denunce penali. Uno di loro, un “padroncino” che non ci ha pensato due volte a liberare il cassone del suo autocarro da detriti e rifiuti pericolosi, ci ha rimesso anche il mezzo, sequestrato dalla pattuglia della Forestale piombata sul posto per coglierlo in flagrante.
L'AREA Santa Gilla, versante meridionale, subito dietro la città mercato Auchan e la vecchia centrale Enel. L'ultima bonifica disposta dal Comune pochi mesi fa è servita a poco. L'area è stata ripulita e oggi quel vasto terreno affacciato sullo stagno è di nuovo un'immensa discarica a cielo aperto. È qui che lontano da occhi indiscreti, imperversano gli irresponsabili.
I RESPONSABILI Molto spesso si tratta di padroncini, proprietari di piccoli automezzi che vengono chiamati per svuotare garage, cantine e cortili da cianfrusaglie e materiali ingombranti. Dovrebbero conferire i rifiuti nei centri attrezzati. «Non lo fanno», spiegano al Corpo forestale, che nei mesi scorsi ha disposto l'ennesima campagna di controllo e vigilanza per tentare di bloccare il fenomeno. I risultati non sono mancati, ma poi, con l'arrivo dell'estate e l'emergenza incendi, le pattuglie dei ranger sono state concentrate sulla lotta al fuoco. E gli inquinatori hanno avuto campo libero.
I CONTROLLI Ieri mattina gli uomini della stazione di Cagliari-Molentargius guidati dall'ispettore capo Antonio Zonca competenti su Santa Gilla, sono tornati sulle sponde della laguna. Guanti e pinze e la speranza di trovare indizi tra i molti sacchetti di rifiuti gettati a due passi dall'acqua. Un foglietto, un documento, un nome. «A volte si trovano e si riesce a risalire ai “proprietari”», spiega il comandante. Così scatta l'indagine. «È capitato che per riuscire a difendersi e giustificare la presenza dei rifiuti in una discarica abusiva, le persone sottoposte a indagine abbiano presentato una denuncia per il furto della spazzatura», racconta Fabrizio Madeddu, commissario dell'Ispettorato provinciale. Un tentativo estremo per evitare i guai davanti al giudice. Insomma, non è una lotta facile quella contro i vandali. E Santa Gilla, la grande area umida sottoposta a vincoli e protetta dalla convenzione Ramsar, continua a restare incorniciata dalle discariche.
Andrea Piras