La proposta di Renzi di abolire la tassa sulla prima casa: le reazioni e i costi in Sardegna Risparmio Tasi: Nuoro è ultima D'accordo costruttori e agenti immobiliari. Sindaci alla finestra Non poteva passare inosservata la «rivoluzione copernicana» delle tasse annunciata da Renzi con un «Patto con gli italiani» di berlusconiana memoria, e le reazioni in pochi giorni hanno scatenato la schiera dei favorevoli e contrari, anche nella stessa maggioranza di governo. Ma se ancora non è chiaro dove il premier prenderà i soldi per coprire il taglio da 35 miliardi annunciato, la proposta di partire dai primi del 2016 con la cancellazione di Imu e Tasi sulla prima casa, dell'Imu agricola e della tassa sugli imbullonati (i macchinari usati dalle imprese che devono essere fissati al suolo) alletta contribuenti e operatori.
IL RISPARMIO Dai primi calcoli effettuati, se fosse abolita la sola Tasi, a risparmiare di più sarebbero i cittadini torinesi che ogni anno potrebbero tenersi in tasca circa 400 euro. A seguire sono Roma, Siena, Firenze e Genova le città dove la cancellazione della tassa consentirebbe un risparmio maggiore, da 391 a 350 euro. In Sardegna invece il primato di chi risparmierebbe meno, con Nuoro all'ultimo posto della classifica con soli 88 euro. Oltre al risparmio, da considerare anche la auspicata ripresa del mercato immobiliare.
GLI OPERATORI A sostenerlo sono gli intermediari e i costruttori, che da tempo sollecitano il governo su questo tipo di misure.
«Sono anni che cerchiamo di spingere sull'abbattimento delle tasse sulla prima casa, si ribalterebbe una situazione drammatica», sostiene Angelo Bianchi, presidente regionale della Fiaip (Federazione italiana degli agenti immobiliari professionali). «Accogliamo con grande favore le parole di Renzi, ma speriamo vivamente che siano poi confortate dai fatti».
Dello stesso avviso è Pierpaolo Tilocca, presidente regionale dell'Ance (Associazione nazionale dei costruttori edili) che ricorda le cifre drammatiche dell'emorragia dei posti di lavoro in edilizia: «Solo nell'ultimo anno abbiamo perso oltre ottomila unità e nel primo trimestre del 2015 il calo è stato pesantissimo», ha sottolineato. «Oggi la tassazione sulla prima casa, tra le più alte d'Europa, impedisce di perfezionare l'acquisto», evidenzia Tilocca che per la Sardegna punta il dito sulla mancata proroga del Piano casa da parte della giunta regionale di Francesco Pigliaru, «era l'unica leva che incentivava il lavoro e unita a questa ipotizzata detassazione avrebbe prodotto risultati molto positivi».
I COMUNI Stanno alla finestra, pur accogliendo con grande favore gli annunci del premier, i Comuni. Se Piero Fassino, sindaco di Torino e presidente nazionale dell'Anci, ha parlato di «una grande occasione per chiudere anni di tagli e tasse e aprire finalmente una stagione nuova», in Sardegna Piersandro Scano mette l'accento proprio sul reperimento delle risorse per coprire il taglio delle tasse, escludendo categoricamente nuovi sacrifici da parte degli enti locali. «I Comuni hanno il dovere di garantire il livello nell'erogazione dei servizi, se le risorse non dovranno più essere quelle della tassazione sulla casa ben venga, ma Renzi ci dica da dove dobbiamo prendere i soldi». Per Scano «occorre una ridiscussione complessiva della ripartizione fiscale tra Stato ed Enti locali» e la soluzione migliore è concedere «totale autonomia fiscale ai Comuni».
Marzia Piga