Notti colorate ma non in via Dante. «Qui è un mortorio», giurano imbufaliti i commercianti, pronti a rimettersi in gioco pur di non far morire quella che un tempo era la strada delle passeggiate cagliaritane. «Siamo emarginati - denuncia Simona Carboni, dal bancone del Best Café - senza programmazione molti negozi neppure hanno aperto per le Notti colorate, la delusione è tanta. È la morte di una via rinomata e prestigiosa». Quelle saracinesche chiuse, «un cimitero», sono un cattivo presagio. «Tutti noi soffriamo per il declino di via Dante - dice Danilo Secchi da Opificio - siamo qui dagli anni '80 e sino a 5 anni fa non era così, c'era vita: la strada deve essere chiusa al traffico, riempita di bancarelle come un tempo, così anche noi avremo le nostri Notti colorate». Le stava aspettando Maria Laura Solla, di Domina : «Una buona occasione per rilanciare questa via e renderla attrattiva: con i suoi marciapiedi larghi è molto invitante per le passeggiate serali. Si deve trovare il modo di riportare qui la gente». Ice stop è la storica gelateria di via Dante e apre anche sino alle due: «Ci siamo da 42 anni - ricorda Carlo Trois - questo deserto non si è mai visto. A dare il colpo di grazia sono stati senso unico e parcheggi, sulle piste ciclabili ci passano tre ciclisti ed è raro vedere passeggiare una famigliola in questa via poco illuminata e sporca». L'ultima voce del coro è di Alessandra Schirò dal suo Petit Bateau : «Fare queste Notti in via Dante non serve a nulla, sono tutti in via Garibaldi e via Manno: la strada sta morendo, bancarelle, musica, concertini dove sono finiti?». (c. ra.)