Forza Italia e Ncd incassano il sì dei Riformatori, il ruolo delle liste civiche
La sintesi è imminente (per partorire un programma comune e giungere a un'identità di vedute sul progetto-primarie), intanto si procede a strappi. Almeno in apparenza. Come una narrazione che propone continui e inaspettati colpi di scena, il viaggio del centrodestra verso la ridefinizione di un proprio volto e perimetro politico registra in questi giorni la sfida dei Riformatori (“sette liste per battere Zedda alle prossime comunali”) e tentativi di analisi sullo stato dei lavori. Certo è che tra incontri segreti tra potenziali candidati e leader di coalizione, il centrodestra che si oppone in Consiglio comunale alla maggioranza di centrosinistra non può non registrare come fatto nuovo il pronunciamento dei Riformatori.
L'altro ieri il deputato Pierpaolo Vargiu e l'avvocato Giandomenico Sabiu hanno presentato un'alleanza comprendente (per il momento) sette liste per superare la fase attuale e proporre, attraverso le primarie, il nome del candidato sindaco in grado di battere Massimo Zedda, ritenuto da tutto il centrodestra l'avversario del centrosinistra nella corsa elettorale.
Giuseppe Farris, capogruppo di Forza Italia in Consiglio comunale e tra i leader del centrodestra, giudica con soddisfazione il pronunciamento di Vargiu e Sabiu: «Hanno ribadito quel che noi diciamo da tre anni per quanto riguarda la necessità di ricorrere alle primarie di coalizione per la scelta del candidato sindaco». Strada indicata dal centrodestra già qualche mese fa. Ora il quadro si avvia verso una più ampia definizione? Farris: «Il lavoro da fare è ancora lungo, ma iniziative e contatti in questo senso non mancano». Un'accelerazione e nuove iniziative potrebbero esserci prima della pausa estiva. I Riformatori hanno espresso anche l'esigenza di aprire alla società civile: «Le liste sono un'opportunità di cui tener conto».
Udc e Psd'Az, altri interlocutori del centrodestra. Il leader azzurro non esclude incontri chiarificatori anche con questi gruppi, ma i tempi - per quanto riguarda il Pad'Az - sembrano non coincidere con il ruolino di marcia di Forza Italia e Ncd. «Il congresso sardista è a ottobre», dice Farris, «e sulla base di chi la spunterà - Giacomo Sanna o Cristian Solina - si potrà avere un'idea più precisa su chi aderirà alle primarie».
Anselmo Piras, capogruppo del Nuovo centrodestra (Ncd), accoglie con circospetto favore l'adesione dei Riformatori al progetto-primarie: «Mancavano all'appello, ora hanno chiarito, come aveva preannunciato il consigliere Giorgio Angius. Ne prendiamo atto. Ma non vorremmo che cambiassero linea, come successo nel 2011 quando imposero il loro candidato Fantola».
Di tutt'altro avviso Edoardo Tocco, consigliere comunale e regionale azzurro. «Noto», osserva Tocco, «che in città sono tanti a voler fare il sindaco. Dai consiglieri comunali Paolo Casu e Aurelio Lai al deputato Pierpaolo Vargiu e Giandomenico Sabiu. Per tacere delle civiche». Li ha contati: «Ritengo che a presentarsi, nel 2016, saranno tante liste civiche. I candidati per un posto in Consiglio oscilleranno tra i duemila e i duemiladuecento». Lo stato di salute del centrodestra dopo il pronunciamento dei Riformatori, per Tocco, non è migliorato: «Siamo in stato confusionale, c'è disorientamento». Gli incontri che il coordinatore regionale Ugo Cappellacci sta tenendo con sindaci e leader locali puntano a ricucire. «Ma l'uscita dei Riformatori», sottolinea Tocco, «non va certo in questa direzione. Il centrodestra non ha bisogno di azioni solitarie o personali che scompaginano e rompono l'unità. Ci si sieda tutti attorno a un tavolo e si discuta di programmi, tenendo conto del quadro politico che ci circonda, dove sta per irrompere un alto numero di liste civiche».
Anche Pierluigi Mannino, consigliere del gruppo Centro giovani - Patto per Cagliari, non vede nell'iniziativa dei Riformatori il tentativo di trovare una sintesi nel centrodestra: «Si sono fatti avanti con la pretesa di occupare un ruolo nella coalizione che affronterà le prossime elezioni. Quel che occorre, per ricompattare la nostra area politica, è un nuovo galateo. Ho già annunciato che gradirei un codice etico, con regole certe e chiare, poi un programma condiviso e uno svecchiamento dei futuri amministratori. Nel frattempo, assisto al proliferare di liste civiche. La società civile ha sfiducia nei politici, a noi fargli cambiare opinione».
Gianni Chessa, capogruppo sardista (l'altro consigliere è Roberto Porrà), non rinuncia al senso pratico: «C'è chi si fa avanti proponendo liste e iniziative varie, comprese la primarie, ma quel che poi conta è se un candidato ha davvero peso politico o meno». Tradotto: «Si faccia a vanti chi davvero ha un portafogli di voti tali da fare la differenza contro l'avversario politico. In caso contrario, si rischia di perdere dell'altro tempo, in attesa di stabilire se, come e con chi fare le primarie».
Pietro Picciau