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Meli e i 120 mila euro incassati per il Tfr. Grazie ad una sentenza di primo grado. Ma nonostante nel 2011 l’appello abbia dato torto al Maestro e ragione al Teatro, mai nessuno, nonostante l’esplicita richiesta dell’Avvocatura di Stato, ha mai chiesto indietro il denaro all’ex Sovrintendente. Fino al 3 giugno scorso quando Marchetti, ex pm e membro del cdi del Teatro scrive e chiede lumi sulla vicenda alla Sovrintendente Angela Spocci, scuotendo le mura degli uffici di via Sant’Alenixedda. La Spocci a sua volta interpella l’Avvocatura di Stato, annunciando di voler recuperare il denaro. Ma per ora non se ne farà nulla. Perché il verdetto della Cassazione, che metterà fine alla vicenda, è imminente.
Tutto nasce da una lettera del 3 giugno scorso, quando Mario Marchetti, chiede notizie alla Spocci circa il credito vantato dall'ex Sovrintendente del Lirico Mauro Meli di 120 mila euro.
E ricostruisce, riportandola alla luce, una vecchia storia, rimasta per anni sotto traccia. Nel 2006, su richiesta di Meli, fu emesso dal Giudice del Lavoro di Cagliari un decreto ingiuntivo per il pagamento di 88 mila e 647, 37 euro di Tfr, per il servizio prestato da Meli in qualità di Sovrintendente dal 12 agosto 1996 al 19 gennaio 2004. Quel decreto fu contestato dal Teatro, ma il Tribunale nell’ottobre del 2009, rigettò l’opposizione, confermò così il decreto ingiuntivo e condannò il Lirico al pagamento delle spese di giudizio. Pochi mesi dopo la Fondazione fece ricorso in Corte d’Appello e, il 26 gennaio 2011, la Corte, accolse l’opposizione e revocò il decreto. Insomma: rovesciò il giudizio. Meli presentò poi ricorso in Cassazione. Tuttavia lo stesso Meli, scrive ancora l’ex magistrato, dopo aver incassato la sentenza di primo grado, aveva posto in esecuzione la decisione e la Fondazione ha dovuto dunque versargli circa 120 mila euro (capitale, interessi, rivalutazioni, onorari e spese legali).
Ora, secondo Marchetti, la sentenza d’Appello (quella del 2011 che ha dato ragione al Teatro e torto a Meli) “è provvisoriamente esecutiva e legittima la Fondazione a chiedere a Meli la retrocessione delle somme ingiustamente introitate”.
Marchetti mette anche in evidenza come nei bilanci dal 2011 al 2014 la somma non sia mai stata posta all’attivo come credito esigibile e “sembra”, scrive l’ex pm, “che il dato non sia stato registrato in alcuna scheda contabile degli uffici amministrativi del Teatro”.
E nessuno in via Sant’Alenixedda poteva cascare dalle nuvole perché il 26 giugno 2011, l’Avvocatura dello Stato sollecitava la Fondazione Teatro Lirico a “voler confermare se a seguito dell’accoglimento dell’appello proposto…la scrivente debba procedere senza indugio al recupero delle somme già versate al Maestro Meli in provvisoria esecuzione della sentenza di primo grado”. Ma la richiesta, secondo Marchetti, sarebbe caduta nel vuoto. Così l’ex pm chiede conto alla Sovrintendente Angela Spocci, la quale, l’8 giugno si rivolge all’Avvocatura dello Stato, annunciando di voler procedere al recupero delle somme. Ma l’Avvocatura frena e suggerisce alla Spocci di attendere perché è ormai imminente il verdetto della Cassazione (“si pronuncerà entro luglio”, fanno sapere dal Teatro) che porrà fine alla vicenda dei 120 mila euro dovuti (o forse no) all’ex Sovrintendente Meli.