Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Nuovo stadio, in arrivo gli incentivi

Fonte: L'Unione Sarda
9 marzo 2009

Sant'Elia. Il governo pronto a sostenere lo sforzo economico delle società di calcio

Pressing degli alleati su Floris: rispetti gli accordi col Cagliari

Anche il sindaco sarebbe intenzionato ad accelerare nella fase finale della consiliatura.
Il governo vede di buon occhio gli investimenti delle società di calcio che vogliono diventare proprietarie dello stadio nel quale giocano. Ed è pronto a sostenere lo sforzo economico che i privati dimostreranno di voler affrontare. Parola del sottosegretario alla presidenza del Consiglio con delega allo Sport Rocco Crimi. Una nuova presa di posizione ufficiale che potrebbe aprire interessanti scenari anche a proposito della costruzione del nuovo impianto, da tempo proposta dal presidente del Cagliari calcio Massimo Cellino. Un progetto in stand-by da mesi dopo che il massimo dirigente rossoblù ha ufficialmente rotto i rapporti con il sindaco Emilio Floris, accusato di immobilismo.
LA NOVITÀ «A Torino sono già state poste le basi per la costruzione del nuovo stadio della Juventus. Si tratta di un fatto estremamente importante per tutto lo sport italiano perché sarà il primo impianto di proprietà di una grande società sportiva. È auspicabile che altri club possano fare una scelta analoga». Questa la dichiarazione di Rocco Crimi, nei giorni scorsi in visita a Torino: «Da un'analisi comparata tra la situazione italiana e quella di altri Paesi europei», ha precisato, «emerge che i nostri club pagano notevolmente in termini di minori profitti il fatto di non essere proprietari degli stadi. Per questo è necessario lavorare per favorire la costruzione di nuovi impianti di proprietà e avvicinare su questo aspetto il calcio italiano a quello degli altri grandi Paesi europei».
L'ATTESA Il rilancio del governo, che da mesi parla di un intervento a favore delle società, riapre il dibattito politico, in passato caldissimo sul tema stadio: «Attendiamo che il governo traduca in atti concreti quanto annunciato nei giorni scorsi dal sottosegretario», dice Massimiliano Tavolacci, presidente della commissione comunale Urbanistica. «È innegabile che in questi mesi l'amministrazione debba prendere una decisione definitiva sull'argomento. È da sette mesi che è inattuato un ordine del giorno del Consiglio che impegnava la Giunta a chiudere l'accordo con il Cagliari calcio. Il timore è che i ritardi abbiano fatto raffreddare l'iniziale entusiasmo della società e del presidente Cellino, che si era detto disponibile ad accollarsi i costi sia della demolizione del vecchio Sant'Elia che per la costruzione del nuovo impianto. Ora che i rapporti tra lui e il sindaco si sono interrotti tutto rischia di complicarsi».
CI PERDE LA CITTÀ E a perderci, sostengono in tanti, potrebbe essere la città, che deve fare i conti con un impianto vecchio e inadatto a ospitare non solo gli appuntamenti calcistici internazionali ma anche altri spettacoli: «Il provvedimento del governo potrebbe essere importante non solo per quel che riguarda la determinazione dell'entità degli aiuti economici a favore delle società pronte a investire fondi propri»», conclude Tavolacci, «quanto per la determinazione dei criteri attraverso i quali le amministrazioni potranno mettere a disposizione le superfici sulle quali dovranno sorgere questi impianti».
IL SINDACO Chi recentemente ha affrontato l'argomento stadio con il sindaco Emilio Floris dice di averlo trovato disponibile a cercare una nuova intesa con il Cagliari. Conclusi i tormenti elettorali regionali e in fase di definizione il rimpasto nell'esecutivo comunale, il primo cittadino sarebbe intenzionato a promuovere un'accelerazione nella fase finale della consiliatura. Quanto alla demolizione del vecchio Sant'Elia (da sempre proposta da Cellino ma fin qui avversata dal Comune), il nodo riguarda lo stato patrimoniale dell'ente. Oggi il vecchio impianto è iscritto tra le attività per una cifra vicina ai 45 milioni di euro e la sua alienazione a costo zero rischierebbe di mandare in default i conti dell'amministrazione.
ANTHONY MURONI

09/03/2009