Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Catene contro lo sfratto La casa è abusiva, si barricano le famiglie Porcu

Fonte: L'Unione Sarda
24 giugno 2015

MEDAU SU CRAMU. Tensione all'arrivo di polizia, forestale e vigili urbani

 

I fratelli Lazzarino e Giancarlo Porcu hanno difeso per ore la loro casa di via del Sale, civico 4, incatenandosi. Dentro l'abitazione, anche un'anziana malata e una bimba. Fuori, davanti alle due villette di Medau su Cramu con vista sul canale di Terramaini, almeno 150 persone accorse per dare un sostegno alle due famiglie da sfrattare.
Per portare a termine l'operazione di sgombero per un abuso edilizio - decisa dalla magistratura - è servito un piccolo esercito formato da poliziotti, carabinieri, finanzieri, agenti della municipale, forestale e vigili del fuoco. Una sessantina di uomini. E poi dipendenti del Comune, dell'Enel, di Abbanoa e del Dog hotel di Chinarello per occuparsi del cane corso della famiglia.
Dopo ore e ore di trattative (e un momento di tensione con un giovane salito sul tetto), alle 16 è scattato il blitz: un'irruzione tra le urla del manifestanti. Le tenaglie impugnate dai vigili del fuoco hanno spezzato le catene attorno ai piedi dei due fratelli. «Guardate come ci stanno trattando», ha urlato Giancarlo Porcu. «Questo è quello che fanno ai cittadini che pagano le tasse». Senza scontri e feriti l'operazione sgombero è stata portata a termine.
LA BATTAGLIA PACIFICA Per impedire quello che in tanti hanno definito «un'ingiustizia», in tanti hanno risposto all'appello dei fratelli Porcu. «Mettono per strada una famiglia che ha costruito la propria casa trent'anni fa», ha spiegato Tino Curreli, portavoce dei residenti di Medau Su Cramu. «Non sono bastati due condoni. Il Comune dagli anni Ottanta non ha mai dato una risposta. Pensiamo che su queste aree ci siano forti interessi economici. Se si andrà avanti con questa linea siamo pronti a una reazione di carattere sociale». Massimo Barra ha una casa costruita nel 1976: «Ho pagato, per la sanatori, un milione di lire per 55 metri quadri. Abbiamo pensato fosse tutto risolto ma quello che sta succedendo ai fratelli Porcu preoccupa e non poco».
DEGRADO E RINASCITA Se in passato ci sono stati abusi, è la tesi di chi vive a Medau Su Cramu, questi sono stati sanati. «Abbiamo trasformato una zona abbandonata, regno di tossicodipendenti e bracconieri in un'oasi ambientale», hanno ripetuto gli altri manifestanti. «Ci hanno anche espropriato dei terreni, pagati due lire, per realizzare le strade che teniamo in ordine noi. L'ente parco ha chiesto più volte una collaborazione. L'abbiamo data ma sono stati loro a tradire tutti i patti. Solo dopo anni di battaglie abbiamo avuto l'erogazione dell'acqua e il Comune ha addirittura recepito nella toponomastica i nomi che noi abbiamo dato alle strade». «Non è normale», ha spiegato Andrea Mura, campione sardo di vela, «che dopo trent'anni venga portata via una casa a due famiglie. Bisogna trovare una soluzione».
LA SENTENZA Quello che nessuno ha capito è stata l'accelerata. Il decreto di esecuzione che ha imposto al Comune di «prendere possesso dell'abitazione» è arrivato a poche settimane dall'udienza sul ricorso presentato al Consiglio di Stato, fissata il 14 luglio. Ultimo atto di una storia intricatissima.
IL BLITZ Dopo quasi otto ore, con i funzionari della Questura impegnati nelle trattative per convincere le famiglie a desistere, è stato dato l'ok all'irruzione. I rappresentanti del “Movimentu dei liberatzioni natzionali sardu” («Non si trattano così nemmeno gli animali», ha detto il presidente Sergio Pes), del movimento Antiequitalia e il consigliere regionale Edoardo Tocco avevano appena lasciato il presidio. I fratelli sono stati portati fuori insieme al loro cane. Poi è toccato agli altri. L'anziana mamma in carrozzina è uscita accompagnata dai medici. «È una vergogna», le urla di chi ha assistito fino alla fine a una delle pagine più nere di Medau su Cramu.
Matteo Vercelli