Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Acquedotto colabrodo, incubo crolli

Fonte: L'Unione Sarda
14 maggio 2008

Acquedotto colabrodo, incubo crolli
E in viale Merello l'acqua sgorga dalle prese elettriche
Le zone più a rischio? Villanova, Pirri, viale Trieste, Giorgino e Medau su Cramu. Ogni giorno 5 interventi per perdite alla rete idrica.
L'effetto è quello di un domino impazzito: ripari l'acquedotto in un punto e i tubi - magari quelli vecchi, in Eternit - si spaccano cinquanta metri più avanti. E allora daccapo: altro intervento, si tappa la falla e dopo qualche ora la condotta si riapre a poca distanza. Un incubo.
Un incubo per gli operai, che non riescono a venire a capo del problema in viale Merello, dove la storia del taglia e cuci dura ormai da una settimana.
Un incubo anche (e soprattutto) per i residenti. Che da venerdì scorso ricevono l'acqua a singhiozzo. Un giorno si. Due no. Poi torna per qualche ora e scompare di nuovo.
E le perdite cominciano a preoccupare anche sul fronte dei danni: un muro e un cancello del viale minacciano di crollare (morale: una famiglia è barricata in casa da sabato e non può tirar fuori le macchine dal garage) e una rimessa in via Vittorio Veneto è pericolante. I vigili del fuoco, intervenuti ieri mattina, l'hanno dichiarata inagibile. L'acqua ha scavato in profondità e le fondamenta si sono mosse. E nei muri ci sono delle crepe larghe un dito.
Il palazzo affianco ha le cantine allagate. Normale. La rete idrica butta il suo contenuto da giorni ne sotto suolo. Meno normale, semmai, che l'acqua esca dalle prese elettriche. E i rubinetti? A secco. È successo anche questo, in una villa di via Vittorio Veneto.
Colpa di una rete vecchia (in quella zona c'è ancora il cemento-amianto, cioè l'Eternit), spesso degli alberi (le radici scavano e danneggiano i tubi) e del terreno. Zona carsica: basta una piccola perdita per creare una voragine.
Ma i punti a rischio sono sparsi per la città: «La zona di via San Giovanni, alcune strade di Pirri, Medau su cramu, Giorgino e viale Trieste», elenca Maurizio Cittadini, direttore del distretto cagliaritano di Abbanoa. «Sono le aree dove i tubi vecchi ci creano più problemi».
In via Monfalcone sono abituati alle ruspe: negli ultimi cinque anni l'asfalto l'hanno aperto e riaperto più volte. Ecco il copione: i residenti segnalano poca pressione nei rubinetti, il gestore interviene aprendo le saracinesche il tanto giusto per accontentarli. Solo che dopo qualche settimana i tubi (anche qui, in Eternit) cedono e allora bisogna chiudere tutto. Abbanoa, che compie in media 5 interventi di questo tipo ogni giorno, non colpevolizza più di tanto il cemento-amianto: «È un materiale comunque affidabile e non è fuori legge, come pensano molti. Anche perché nei tubi si forma una patina che protegge l'acqua dalla condotta. Però è fragile. E bastano le radici di un albero o un piccolo crollo per danneggiale». In viale Merello verranno cambiate: il gestore unico ha a disposizione i tubi nuovi, in ghisa sferoidale. Mancano ancora i soldi per montarli.
MICHELE RUFFI