Il presidente Tommaso Giulini fissa l’obiettivo: «Non conoscevo Rastelli, parlandoci ho capito
di Roberto Muretto
INVIATO A CAGLIARI Nello store del Cagliari in Viale La Playa sventola la bandiera rossoblù con al centro una grande A. Non è stata ammainata dopo la retrocessione, è rimasta appesa all’asta per ricordare che la prossima stagione c’è un solo l’obiettivo: tornare subito nell’ élite del pallone. Concetto che Tommaso Giulini ieri ha ripetuto più volte: «La parola d’ordine è vincere, non ci sono alternative». Il presidente lo ha detto con Massimo Rastelli seduto al suo fianco. Il nuovo allenatore, per nulla intimorito, ha rafforzato il pensiero: «Per me questa è una grande occasione professionale non potevo lasciarmela sfuggire». Ritornello “cantato” anche il direttore sportivo Stefano Capozucca: «Il presidente vuole vincere, faremo un mercato per portare a Cagliari giocatori che in B fanno la differenza». L’avventura è cominciata. Passo indietro. Il patron rossoblù non ha potuto fare a meno di aprire una parentesi sulla stagione appena conclusa. «Non è tutto da buttare nonostante i risultati negativi. Siamo retrocessi con 34 punti, sufficienti l’anno prima per restare in A. La lista di partite contrassegnate da episodi sfortunati è lunghissima». Identità sarda. Un taglio netto col passato e tante facce nuove. E’ un dato inconfutabile che Giulini ha voluto dare una sterzata. Il presidente, però sottolinea: «Anche quest’anno avremo 6-7 giocatori sardi nella rosa. Se poi il riferimento è all’addio di Marroccu e Festa, allora vi dico che il direttore ha capito di avere delle responsabilità. Dimettendosi ha fatto un gesto nobile. Il tecnico se si fosse salvato sarebbe rimasto al suo posto. Lo abbiamo cambiato perchè non ha esperienza diretta nel campionato di serie B. Quest’anno dobbiamo andare sul sicuro. Cossu e Pisano? E’ un argomento che affronteremo col mister». La scelta. Il primo contatto con Rastelli c’è stato nella tarda serata di lunedì. Il giorno dopo l’incontro e poi la telenovela con l’Avellino. «E’ vero che la nostra prima scelta era Sarri - conferma il presidente del Cagliari - poi si è inserito il Napoli. Rastelli è un’idea che ci è venuta ragionando. E’ un tecnico che ha familiarità con la serie B . Non lo conoscevo, ora che ci ho parlato, sono ancora più convinto che aver puntato su di lui è la cosa più giusta che potessi fare. Con l’Avellino abbiamo risolto opzionando due loro giovani della Primavera. Non abbiamo pagato nessuna penale». Avviso ai naviganti. Tommaso Giulini è apparso determinato, voglioso di riscattarsi dopo un anno da dimenticare. Il presidente non ha perso l’entusiasmo ed è pronto ad investire sul mercato. «Quest’anno voglio vedere i giocatori sudarsi la maglia. Devono sentirsela tatuata addosso come l’aveva il nostro grande capitano Daniele Conti. Non sempre questo è successo nel campionato scorso. Ho detto qualche settimana fa che il mio più grosso rammarico è quello di non essere riusciti a salvarci con Zola, persona che stimo. Non faremo più l’errore di cambiare tre allenatori in corsa, ecco perchè Rastelli ha firmato un triennale. Starà qui a lungo».