Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Fronte del porto: è rivolta contro i licenziamenti

Fonte: La Nuova Sardegna
4 marzo 2009

MERCOLEDÌ, 04 MARZO 2009

Pagina 1 - Cagliari



La srl costituita coi pezzi di altri gruppi storici denuncia 1.500 ore al mese di lavoro in meno



Tensione alle stelle sotto l’Authority Bianco, Cgil: «Vogliono mandar via dipendenti senza avviare il percorso che porta ai contratti di solidarietà»

ALESSANDRA SALLEMI

CAGLIARI. Lunedì mattina un paio di finestre dell’autorità portuale hanno tremato per la tensione cresciuta fra alcuni lavoratori della società Cagliari Ro-ro assunti da pochi mesi e già licenziati. Perché il porto vetrina diventa opaco quando si parla di lavoro e si chiede perché 9 persone devono finire in strada nonostante la legge 224 abbia introdotto i contratti di solidarietà. Alla fine, intorno a mezzogiorno (e dopo 3 mesi di sollecitazioni), è arrivata una lettera dell’azienda dove si annuncia per iscritto che c’è sofferenza per esubero di personale.
In porto a manifestare lunedì c’era una trentina di persone, dipendenti di Cagliari Ro-Ro e delegati sindacali, decisi a farsi ricevere per chiedere all’autorità portuale conto e ragione dei guai in cui sono finiti i lavoratori di una società costituita a luglio con tre rami di altre aziende del porto storico per evitare ribassi eccessivi nelle gare d’appalto e ottimizzare l’uso dei macchinari. «Ragioni a cui non si poteva certo dire di no - spiega Alessandro Bianco responsabile territoriale dei trasporti Cgil -, ma il punto è che se l’azienda adesso dice che non c’è lavoro per 1.500 ore al mese e quindi ci sono 9 lavoratori in esubero, non può fare come ha fatto e cioè decidere di licenziare senza aprire le procedure della 223 per ridurre il personale. Si tratta di procedure che fanno aprire un tavolo di confronto col sindacato per arrivare ai contratti di solidarietà dove la quota di ore di lavoro che non c’è si spalma su tutti i dipendenti. In questo caso sarebbero due, tre giornate al mese a testa». Il percorso è rigido ed esige chiarezza, il punto debole della vicenda innescata da Cagliari Ro-Ro: «Se mettiamo i lavoratori in solidarietà - spiega ancora Bianco - dobbiamo sapere quante ferie arretrate ci sono perché è chiaro che prima di togliere ore, se non c’è lavoro, i dipendenti si mandano in ferie. Bisogna sapere a quanto ammontano le ore di straordinario effettivamente fatte e poi occorre un monitoraggio costante sul periodo di ‘non lavoro’ perché bisogna verificare che davvero questo non ci sia. In assenza di informazioni di questo tipo, che cerchiamo da mesi, è chiaro che, se anche c’è crisi, la si vuole scaricare tutta sui lavoratori». Cagliari Ro-Ro ha contratti con Tirrenia e Grimaldi, gestisce i semirimorchi, la salita e la discesa dei passeggeri, ma prende anche il lavoro delle navi con le merci sfuse: «Un po’ di contrazione delle richieste ci può essere, ma - continua Bianco - se le attività ci sono e se la crisi è solo economica, nel caso di questi licenziamenti può venire il dubbio che, in un momento di difficoltà, si siano cercate le scorciatoie anziché trovare altre strade. E questo noi (in lotta su questo problema c’è anche la Cisl) lo riteniamo inaccettabile perché, così, qualsiasi crisi di banche, industrie ecc. finiscono per pagarla solo lavoratori che guadagnano mille euro al mese. Sia chiaro che noi lotteremo finché non avremo una procedura monitorata». E qui, secondo il sindacato, entra in gioco l’autorità portuale «che si deve fare garante e non invece - sottolinea Bianco - continuare a intervenire a spot come sta facendo adesso». Il malumore verso l’authority non è recente: sembra che le richieste di incontro siano state diverse ma l’authority l’ha accordato soltanto quando s’è sparsa la voce dei licenziamenti già fatti, poi sospesi, di nuovo fatti e ancora rinviati di quindici giorni. Forse il tavolo ufficiale non è più una strada che si può eludere. In porto, a proposito della società nata da altre storiche e governata da nomi anche questi storici della portualità (Vincenzo Corazza amministratore delegato e Francesco Stara presidente), ci si chiede come mai si sia arrivati ai licenziamenti se è vero che la società unica ha spuntato un prezzo superiore rispetto ai contratti precedenti.
Insomma, la domanda cui rispondere: com’è che Cagliari Ro-Ro naviga male fino al punto di licenziare lavoratori evitando le leggi di salvataggio?