È naturale che in un ginepraio contributivo di questo tipo sia possibile andare incontro a casi limite: rari ma comunque verificabili secondo la legge.
Sulla Tasi i Comuni hanno tempo per deliberare eventuali nuove aliquote sino a ottobre, mentre i contribuenti entro il 16 giugno dovranno saldare il primo acconto. Non è da escludere che, se un Comune decidesse di azzerare le aliquote dopo la scadenza della prima rata, in tanti possano aver pagato “a vuoto”. Non è un dramma, ma vista la stangata fiscale un esborso in meno non sarebbe male. Nell'eventualità (per la verità rara) che questo succeda, sarà necessaria un'istanza di rimborso.
Un'altra questione non semplice nell'interpretazione delle normative riguarda il concetto di pertinenze, ossia cantine, garage, posti auto, piccoli magazzini e soffitte. Questi volumi rientrano nei calcoli della Tasi e, vista la discrezionalità dei Comuni nell'individuazione delle pertinenze stess, ci possono essere problemi di interpretazione.
Roberto Salone, coordinatore fiscale della Cisl, spiega eventuali anomali: «Queste nuove imposte hanno consegnato ai Comuni una grande autonomia fiscale che, in un quadro normativo così ampio, rischia di creare qualche problema». Poi, aggiunge: «Le pertinenze di un immobile possono essere classificate in maniera diversa a seconda dei Comuni. Se l'abitazione ha l'ingresso in una via e il garage ha l'ingresso su un'altra, ogni amministrazione potrebbe avere approcci diversi».
M. S.