Sulla spiaggia presa d'assalto dai bagnanti, niente bagni e chioschetti Il miraggio dei bus
Chissà in che stagione si è fermato il calendario del Ctm. L'estate al Poetto è già iniziata, ma non per la società che gestisce il trasporto pubblico cittadino. Ieri migliaia di passeggeri, loro malgrado, hanno vissuto ore di esasperazione per i bus stracarichi e le attese estenuanti sotto il sole. Quando poi grazie a doti rugbistiche riuscivano a salire, il viaggio era da scatola di sardine. Un film in due atti: il primo tempo verso il mare, il secondo, per il rientro, in direzione piazza Matteotti. Eppure dal Comune e da viale Trieste il messaggio è stato forte e chiaro: non ci sono parcheggi, lasciate l'auto a casa e utilizzate i bus. Sì, ma quali? Quelli che non si fermano?
VIAGGIO DISPERATO Migliaia di cagliaritani scrupolosi hanno seguito il consiglio per evitare estenuanti ricerche del parcheggio che non c'è. Mai l'avessero fatto: la collera si è semplicemente spostata dalle lamiere del mezzo proprio (magari dotato di aria condizionata) alla fermata dei bus del Ctm. I mezzi della linee P partivano già stracarichi di aspiranti bagnanti dal capolinea di piazza Matteotti. Alle fermate di viale Bonaria, viale Diaz e viale Poetto mamme con i bambini, famiglie e anziani si vedevano sfilare di fronte i mezzi arancione stracarichi. «Ho aspettato per ore di fronte alla caserma della Guardia di Finanza di viale Diaz», racconta Roberta Pellerano, cagliaritana di 52 anni. «Con gli altri sventurati, tra loro tre finanzieri allibiti, ci siamo visti passare sotto il naso otto pullman diretti verso il Poetto: 3 PQ, 2 PS e 3 PN. Prima di poter salire abbiamo aspettato sotto il sole dalle 9,15 alle 11,30».
Poche centinaia di metri dopo, alla fermata di piazza Amsicora, la protesta di Michele Paderi, studente cagliaritano. «Comune, Ctm e buon senso ci consigliavano di utilizzare i mezzi pubblici. Purtroppo dei primi due non ci possiamo fidare: come si può arrivare a un livello di superficialità così elevato? Perché non hanno potenziato le linee domenicali? Non è necessario essere ingegneri trasportisti. Sembrano dilettanti allo sbaraglio».
FERMATE PERICOLOSE Bus stracarichi che passano dritti non sono l'unico neo del Ctm. Le nuove fermate nella bretella di viale Lungo Saline sono state realizzate sul cordolo che la separa dalla strada a quattro corsie. Un semplice palo arancione, nessuna protezione. Così i viaggiatori sono costretti ad attendere sull'asfalto della corsia i bus. Il rischio di venire investiti è tutt'altro che remoto.
BAGNI CHIUSI Chi, dopo tanta fatica, è riuscito a raggiungere il Poetto ha dovuto affrontare altri inconvenienti che il sole, la brezza e l'acqua riscaldata dallo scirocco sono riusciti appena a mitigare. «Il problema più fastidioso è la mancanza di bagni pubblici», commenta Stella Smirnova, cagliaritana di 25 anni, mentre si abbronza alla Quarta. E se scappa? «Non abbiamo alternative: o andiamo al Lido o allo stabilimento balneare Emerson», dicono le amiche Valentina Melis e Sara Vacca. «E mica è gratis: ovviamente siamo costrette a consumare». Ludovica Congiu, 27 anni, spunta di fronte all'ex ospedale Marino armata di ombrellone e borsa frigo. «Purtroppo i chioschetti non sono ancora operativi e chissà per quanto ancora rimarranno chiusi». Cosa mangiate? «Ci arrangiamo con un panino». E la spiaggia? «Niente da dire, la puliscono tutte le mattine», afferma Mario Carta, 83 anni di Cagliari. «Discorso diverso per i bagnini: ancora non si vedono. Eppure sono fondamentali, soprattutto per bambini e anziani».
PARCHEGGIO SELVAGGIO Sabato strage dei vigili urbani contro la sosta selvaggia di moto e scooter. Ieri neanche una divisa contro gli incivili. Come quelli che hanno parcheggiato sul prato di fronte alla chiesa. Verde che il Comune provvede a curare durante la settimana e di domenica si trasforma in area di sosta gestita da senegalesi».
Andrea Artizzu