Villanova, dove la cultura incontra il tempo libero
“Le mani sulla città”: era il titolo scelto, nel lontano 2003, per la prima edizione del festival letterario “Marina Cafè Noir”. Un momento simbolico che sanciva il nuovo volto del quartiere storico: dimenticati gli anni degli scippi e dello spaccio, la Marina era diventata il riferimento di una città che cercava di coniugare cultura e tempo libero. Quella stessa città che, dopo una decina d'anni, sembra aver deciso di traslocare: la nuova frontiera è diventata il quartiere di Villanova e, in particolare, piazza San Domenico. Non è un caso se lo stesso festival letterario sarà, il prossimo settembre, alla Marina solo per la prima giornata, prima di spostarsi nel “villaggio Chourmo”, tra il giardino sotto le mura e Terrapieno.
La Marina perde pian piano quei frequentatori, “sfrattati” dai nuovi “padroni”, ragazzotti che bevono low cost in locali specializzati nel genere. Fastidioso assistere alla presentazione di un libro mentre, a pochi metri di distanza, gruppetti di giovanissimi schiamazzano e, talvolta, passano addirittura alle mani. E tutto questo nonostante i gestori dei locali storici cerchino di tenersi stretti i vecchi habitué.
Che, però, nel frattempo, hanno trovato un'altra casa, una sorta di Montmartre cagliaritana. I primi segnali già la scorsa estate: durante l'aggressione israeliana alla Striscia di Gaza, la piazza accolse, per una decina di giorni, incontri, dibattiti, proiezioni proprio sul quel tema. Ed è cominciata anche una lunga serie di eventi culturali. Appuntamenti, potrebbero obiettare i critici, che interessano solo i radical chic. Ma, la scorsa estate, piazza San Domenico ospitò anche la proiezione delle partite del mondiale di calcio brasiliano.
Merito dei locali che si affacciano sulla piazza, il Florio, in particolare, ma anche il Biccus. Ma, soprattutto, merito dei residenti, i maggiori sponsor dell' esplosione del quartiere. Sono stati proprio gli abitanti di Villanova a creare eventi come “Suono al civico” (i concerti dal balcone della domenica mattina) o “Balconi fioriti”. Iniziative che hanno fatto conoscere agli altri cagliaritani (e a tanti turisti) il new look di Villanova.
E ora gli appuntamenti si inseguono: domenica scorsa, per citare l'ultimo esempio, Aldo Nove ha presentato il suo ultimo libro “Un bambino piangeva” in piazza San Domenico. E, qualche giorno prima, c'era stato il live di Fiorino mentre, a marzo, Matteo Pucciarelli aveva parlato del libro scritto da lui insieme a Giacomo Russo Spena “Podemos, la sinistra spagnola oltre la sinistra”. Non soltanto: ogni lunedì, va in scena “Floriosofia sotto le stelle”, la versione estiva della philosophy for community . Decisamente curioso vedere un gruppetto di persone che, guidate dalla facilitatrice Daniela Zoccheddu, discutono su temi come l'identità, la felicità o l'essere umano.
Marcello Cocco