Urbanistica. Tutti i candidati al Rettorato concordano sulla necessità di realizzare un complesso “verde”
Collegamento “meccanizzato” tra Sa Duchessae Castello, alloggia Stampace e Marina
Ennio Neri cagliari@ilsardegnablu.it ¦
Il campus naturale. Un’oasi di spazi universitari e verde, da Sa Duchessa fino a via Santa Croce. È la residenza diffusa: oltre 3mila studenti sistemati nei palazzi ricostruiti su vuoti urbani, ruderi recuperati e le case sfitte di Castello, Marina e Stampace alto. È tutto già scritto e descritto, nelle tante analogie tra le soluzioni presenti nel libro del docente di Architettura delle grandi strutture, Antonio Tramontin - (“Università di Cagliari dalla scatola nera: tre guide e una sfida per costruire una moderna città universitaria”), presentato il 17 dicembre scorso - e il piano particolareggiato del centro storico, dell’assessorato all’Urbanistica, votato il giorno dopo dalla Giunta comunale. Il campus naturale è oggi parte integrante dei programmi elettorali di quasi tutti i candidati al Rettorato. Il piano si articola negli interventi strategici del piano particolareggiato del centro storico: parte dal polo umanistico di Sa Duchessa, arriva a viale San Vincenzo e al carcere di Buoncammino, collegati grazie ad un sistema meccanizzato interno. Da qui attraverso l’area delle cave e dell’orto dei Cappuccini si lega al polo economico giuridico (facoltà di Econonomia, Scienze politiche e Giurisprudenza di viale Fra Ignazio). Quindi Anfiteatro, orto botanico e aree verdi dietro l’ospedale militare di via Azuni (invia di dismissione) e all’ospedale Civile, presto libero dalle strutture dell’azienda mista verso Monserrato. Da via Ospedale si sale al polo delle Scienze tra via Fiume e via Anfiteatro: palazzo delle Scienze e Istituti di Biologia e Pediatria. Messi in relazione, grazie ad un sistema di ascensori in cristallo, con la fossa di San Guglielmo: l’ex clinica Aresu. Per la quale Tramontin propone una radicale trasformazione: all’ingresso da via San Giorgio locali per shopping e info point, la trasformazione del corpo principale in mediateca e biblioteca e davanti un auditorium e sala congressi da 400 posti. In più, locali per la ristorazione e il ritrovo tra i quali spicca un ristorante panoramico sistemato lungo la rampa pedonale in sostituzione degli attuali contrafforti. Suggerimenti in linea con le soluzioni messe nero su bianco nel piano del centro già votato in giunta. La clinica si collegherebbe attraverso un sistema di trasporto meccanizzato interno al complesso mauriziano di via Corte d’Appello.
CAPITOLO RESIDENZE. Il libro del professore e architetto rivoluziona la Marina. Suggerisce per un edificio tra via Barcellona e via Cavour la destinazione a residenza per studenti e uffici per assistenza legale e sanitaria agli studenti stranieri. Il “vuoto urbano” tra via Barcellona e via Sicilia potrebbe essere destinato a spazio per le attività sportive. L’ex scuola Galilei di via Sant’Eulalia, invece, residenza e atelier per artisti e una lavanderia-internet-point nel vuoto di via dei Pisani. Alloggi per studenti anche in un edificio nel vuoto urbano di piazza Palazzo.