Rassegna Stampa

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Demanio, taglio agli affitti di 6 milioni. In città la spesa per gli immobili è di 7 milioni

Fonte: web cagliaripad.it
26 maggio 2015

 

 

Ansa News

 

L'Agenzia del demanio, quindi lo Stato, razionalizza la propria presenza in Sardegna con un piano che punta a limitare al massimo le locazioni passive, il cui canone complessivo per l'Isola si aggira su oltre 23 milioni di euro, dei quali almeno 7 mln con affitti pagati nella sola città di Cagliari. Il piano, che prevede di risparmiare ad oggi oltre 5,8 milioni di euro (il 25%), dovrebbe andare avanti con la chiusura di uffici, trasferimenti in altre sedi meno onerose, comodati e riduzione degli spazi.
E' quanto emerso dalla conferenza stampa del direttore generale del Demanio Roberto Reggi, in Sardegna per confrontarsi con i sindaci e la Regione sulle prossime operazioni di valorizzazione e razionalizzazione del patrimonio immobiliare pubblico presente nell'Isola.
Tutte le amministrazioni, sia centrali che periferiche, dovranno presentare entro il 30 giugno dei piani di razionalizzazione che potranno essere portati in attuazione nel 2009. A Cagliari tra gli immobili con le locazioni più onerose ci sono la Questura, il ministero del Lavoro e l'agenzia delle Entrate, quest'ultima per la sede di via Vesalio spende 1,4 milioni di euro all'anno. A Sassari il contratto più caro è quello della Corte d'appello (1,2 mln/anno). Attualmente questi casi non rientrano tra i risparmi stimati di 5,8 milioni e, in parte, già avviati, mentre in questo elenco di 36 interventi rientrano i trasferimenti delle caserme della Guardia di Finanzia di Sassari e Oristano, lo spostamento della sede regionale dell'Istat che lascerà il villino vicino alla Fiera di Cagliari, il trasferimento in via Lo Fraso a Cagliari dell'ufficio dighe e l'abbandono della Prefettura di Cagliari della Scala di Ferro (già attuato).
"Non si tratta di un arretramento dello Stato nel territorio - ha spiegato Reggi - ma alcuni uffici vengono collocati in immobili pubblici per portare la locazione passiva a zero".

Oltre a razionalizzare l'Agenzia del demanio, in un'ottica di "federalismo progressivo", ha trasferito a diversi comuni alcuni beni immobili che potranno essere così valorizzati: attraverso la Regione, in base all'articolo 14 dello Statuto, vengono restituite ai cittadini le case di Gairo e Cardedu che furono ricostruite negli anni '50 e '60 dal genio civile a seguito di calamità naturali; a Nuoro le aree esterne al carcere di di Badu 'e Carros (impianti sportivi e pineta) potranno essere utilizzate dal Comune per fini sociali; a Pula il Comune entrerà nel possesso di una postazione militare nell'area archeologica di Nora; A Chia, il Comune di Domus de Maria potrà valorizzare l'ex alloggio e ex semaforo per farne un punto panoramico accanto al Faro dove oggi c'è un albergo di lusso; un'iniziativa imprenditoriale simile potrà essere sviluppata anche nel Faro di Capo Comino a Siniscola, così come a Palau nella batteria militare di Capo Orso.
Gli orti di Garibaldi a Caprera saranno invece consegnati al Mibact e all'Ente Parco per sviluppare un sentiero-percorso verso il museo; a Guspini il Palazzo della Direzione è già stato sottoposto ad avviso per manifestazione di interesse nel 2013.
Secondo l'assessore degli Enti locali, Cristiano Erriu, "l'obiettivo è quello di arrivare all'acquisizione di altri beni considerati non strategici dallo Stato e dislocati in tutta la Sardegna, sia nelle coste che nei centri abitati e in zone di interesse turistico: parliamo di caserme e strutture militari, ma anche di edifici dell'Amministrazione penitenziaria. Un intervento di federalismo demaniale che ci consentirà di restituire ai cittadini sardi beni che spesso risultano chiusi e inaccessibili da tanto tempo".
A questa forma di valorizzazione si aggiunge poi la "proposta immobili 2015", che coinvolge tutte le amministrazioni comunali, enti territoriali e altri soggetti pubblici che vogliano candidare alcuni edifici da dismettere. In questo caso sarà la stessa Agenzia del demanio a fare da intermediario con l'eventuale investitore. Le condizioni per poter partecipare - le proposte potranno essere presentate entro il 31 maggio - sono: proprietà cielo-terra, valore indicativo non inferiore a 1 mln di euro e preferibilmente con destinazione d'uso turistico-ricettiva, produttiva-direzionale o commerciale.
In Sardegna l'invito a partecipare è stato spedito dall'Agenzia a 34 soggetti tra i quali la Regione, le otto Province, le 10 Asl e le due Università di Cagliari e Sassari.