Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

«No alle modifiche al Puc»

Fonte: L'Unione Sarda
25 maggio 2015

VIA DEI TIGLI. Domani la discussione in Consiglio, emendamento del centrosinistra

Centro commerciale, Lobina: evitiamo di legarci le mani 

Continua a far discutere il progetto che prevede la realizzazione di tre lotti di strutture commerciali, di cui “due grandi strutture di vendita”, in via dei Tigli, Pirri, a ridosso dell'Asse mediano. In Comune la pratica ha passato il vaglio degli uffici pianificazione Strategica e territoriale e della commissione Urbanistica, che ne ha discusso venerdì scorso: domani, invece, sarà discussa in Consiglio comunale. Il centrosinistra dovrebbe presentare in aula un emendamento che dovrebbe porre dei paletti alla proposta delle ditte Eredi Frau e Vadilonga: uno, limitare la possibilità di far confluire tutte le cubature disponibili per i tre lotti in un unico edificio e, due, evitare che nel calcolo delle volumetrie venga considerata anche la superficie di una strada che il Puc prevede di far passare fra quei lotti ma che, visto il livello di edificazione nei terreni adiacenti, sarà «molto difficile» realizzare.
PUNTI POCO CHIARI Ma la necessità di modificare il Puc fa storcere il naso a Enrico Lobina, consigliere approdato qualche mese fa al gruppo misto dopo le esperienze con Federazione della sinistra-Rossomori prima e Sardegna sovrana poi, componente della commissione Urbanistica ed esponente, anche lui, di Sardegna sostenibile e solidale: «La variante a uno strumento generale vigente non è un atto dovuto. Al contrario, richiede la volontà del consiglio comunale, il quale non è detto che debba motivare se decide di non fare varianti», spiega.
«La deliberazione presenta diversi punti poco chiari», prosegue Lobina, che sottolinea come il progetto si incardini su una norma (legge regionale 4/2009, articolo 13, punto 2b) «abrogata dall'articolo 44, comma 3» dell'ultima legge sul piano casa. La stessa che «impone regole stringenti» in materia di variazioni del Puc: «Approvare questo intervento ora - argomenta Lobina - significa legarci le mani per il futuro».
«DA CHE PARTE» Il consigliere affonda la lama nel punto debole della posizione della maggioranza, in linea di principio contraria alla realizzazione di nuovi centri commerciali e favorevole alla difesa del commercio di prossimità ma anche intenzionata ad autorizzare la realizzazione del nuovo insediamento sull'Asse mediano: «Sulle grandi strutture commerciali bisogna intervenire come area metropolitana, e decidere da che parte stare» dice Lobina. Che ricorda: «Recentemente sono state approvate nuove grandi strutture commerciali a Selargius (centrodestra) ed Elmas (Pd). La Regione, in attesa della costituzione dell'area metropolitana, avrebbe potuto introdurre una moratoria nella costruzione di nuove grandi strutture commerciali. Non l'ha fatto». E, sottolineando la fase di crisi della grande distribuzione organizzata e la «rinnovata sensibilità per prodotti di qualità a chilometro zero e socialmente tracciabili», sollecita il centrosinistra alla ricerca di soluzioni alternative, immaginando «un altro modello di sviluppo» per l'area metropolitana.
Marco Noce