TESSITURA. Il progetto di Carolina Melis ed Eugenia Pinna. Incursioni di ballerini di tango
R accogliere, etichettare, tagliare, torcere, tessere. Parte dalle case di Sant'Elia, il lungo tappeto srotolato domenica scorsa, 10 maggio, sul piazzale del Lazzaretto. Erano in tanti a muovere i fili della trama che andava a incastrarsi nell'ordito. Sono gli indumenti smessi, i materiali che compongono TATO, striscia lunga sei chilometri e allungabile all'infinito. Il progetto di Carolina Melis ed Eugenia Pinna è esito di una residenza artistica condotta in collaborazione con gli abitanti di Sant'Elia e della Marmilla nell'ambito di “Approdi”, a cura di Carovana SMI. Intento dell'iniziativa di Ornella D'Agostino è anche riavvicinare all'arte faticosa del telaio le generazioni nate e vissute nell'era industriale.
Non è omogeneo, il TATO, non ha un disegno precostituito né spessori identici. È stato realizzato con la tecnica tradizionale della “manta de stracciu”, la coperta di cenci in cui andavano a finire i rimasugli delle stoffe inutilizzabili. Camicie, magliette, tovaglie, lenzuola dissepolte dai cassetti e poi energicamente fatte a pezzi con le forbici, e dopo attorte con l'aiuto di un trapano, non sono state rese anonime, anzi sono riconoscibili dai loro proprietari. Sta anche in questo, la parte interessante di un'operazione che ha unito le persone, portandole a trasformare in qualcosa di bello il vecchiume che non serve più. Il telaio umano impone sincronia e coordinazione: un movimento fuori tempo possono im-brogliare i fili in nodi difficilmente districabili. Somigliano ai gomitoli di lana, le matasse di tessuto posate per terra in uno spazio così vasto da poter accogliere “Incursioni Urbane”. Si sono inseriti negli intrecci del tappeto, gli atleti del gruppo Parkour Cagliari. Audaci, allenati al rischio, si sono arrampicati sulle grondaie, hanno fatto salti mortali, si sono tenuti in equilibrio sulla balaustra sul mare, senza imbragature. Nel frattempo tre ballerini di tango, Roberto Meloni, Valentina Orrù, Nicola Grandesso, hanno raccontato una storia di amore e abbandoni. A guidare i loro passi, la concentrazione della mente, perché la musica, uguale per tutti i performers, non sapeva di milonga, ma delle note della Bosoni Band.
Cani al guinzaglio, frequentatori del mercatino con le buste della spesa, ciclisti, bambini, podisti, ammiratori del panorama, sulla bella piazza bianca del Lazzaretto. Nessun biglietto da pagare per assistere alle azioni coreografiche ideate da Ornella D'Agostino in sinergia col “Teatro del corpo” di Maria Benoni. Si sono esibiti en plein air Sofia Franchini, Ornella Moro, Fabio Medda, Marzia Manca, Gabriella Azunis, Paolo Mura, Maria Grazia Krawczyk, Francesca Melis, Rita De Agostini, Paolo Medas.
Alessandra Menesini