Con l'apertura di una mostra alla Mem al via le iniziative che precedono il Gay Pride
Centinaia di persone hanno invaso il cuore della città per la fiaccolata contro l'omofobia. Sabato è cominciata la Queeresima, quaranta giorni di iniziative che precedono il Gay Pride del 27 giugno. «Una città che garantisce diritti a tutti è un luogo in cui i cittadini si sentono a casa: quando si è accolti si vive meglio», così il sindaco Massimo Zedda ha aperto il corteo in piazza San Giacomo. Il primo cittadino ha parlato anche delle unioni civili: «C'è chi si è lamentato perché sono arrivate poche richieste, ma anche se fosse una sola coppia ad avere la possibilità di vedere riconosciuti i propri diritti, è un segno di civiltà».
Il corteo ha attraversato il centro con tappe in cui si sono alternate canzoni e interventi di alcune delle associazioni coinvolte nel progetto curato dall'Arc: piazza Costituzione, piazzetta Dettori, le scalette di Sant'Eulalia e piazza Santo Sepolcro le soste principali della fiaccolata. Le manifestazioni a favore dei diritti di lesbiche, gay, bisessuali e transgender sono sempre più frequenti e partecipate, ma non mancano le critiche per eventi come il Gay Pride, da alcuni considerato “una carnevalata”.
«Ora c'è più visibilità per le nostre iniziative e, di conseguenza, c'è più spazio anche per il legittimo dissenso», commenta Carlo Cotza, portavoce Arc, «noi condanniamo solo la violenza, non ci opponiamo a chi manifesta il proprio pensiero anche se diverso dal nostro: per questo non facciamo manifestazioni “contro”, non ci riuniamo contro le Sentinelle in piedi ma chiediamo solo il rispetto dei diritti».
Il primo appuntamento della Queeresima è stato l'inaugurazione alla Mediateca della mostra “Contro le regole: lesbiche e gay dello sport”, trenta pannelli che raccontano le esperienze di sportivi che hanno rivelato la propria sessualità, da Martina Navratilova a John Fashanu. «C'è sempre bisogno di iniziative di questo tipo e lo dimostrano i fatti recenti», commenta Lorenzo Durzu, presidente dell'Uisp. «Le parole dispregiative del presidente della Lega nazionale dilettanti di calcio sulle “quattro lesbiche” sono indicative di quanto ancora ci sia da lavorare sul piano culturale».
All'inaugurazione hanno partecipato anche gli assessori comunali alla Cultura Enrica Puggioni, allo Sport Yuri Marcialis e il consigliere regionale di Sel Francesco Agus. «Cagliari sta diventando una capitale dell'accoglienza, ora è segnalata anche nelle guide come gay-friendly», commenta Agus. «Vuol dire che ogni anno diventa una città più libera e aperta».
Marcello Zasso