Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Nomina della Crivellenti: Cualbu accusa Zedda

Fonte: La Nuova Sardegna
13 maggio 2015

Il sindaco e presidente della fondazione dell’ente Lirico in tribunale
È imputato per due abusi d’ufficio per la scelta di Marcella Crivellenti


 


di Mauro Lissia wCAGLIARI «Fu una cosa un po' imbarazzante, di solito si valutano i curriculum, se ne parla... invece successe che il presidente propose, estraendolo dalla tasca sinistra della giacca, un curriculum mai visto»: parole di Gualtiero Cualbu, costruttore ed ex consigliere d’amministrazione del teatro lirico. Il pm Giangiacomo Pilia l’ha chiamato in tribunale nelle vesti di testimone contro il sindaco e presidente della Fondazione del teatro lirico Massimo Zedda e lui non s’è certo tirato indietro: arrivato al palazzo di giustizia con un faldone di documenti, il suo esame è stato quasi una requisitoria anticipata, seguita da un pubblico encomio dell’ormai ex sovrintendente Mauro Meli, a sua volta controparte conclamata di Zedda. Il centro del dibattimento - il presidente è Claudio Gatti - sono le due accuse di abuso d’ufficio che la Procura contesta al sindaco di Sel, una riferita alla nomina personale di Marcella Crivellenti alla poltrona di responsabile del lirico, l’altra al siluramento del consigliere del Cda Giorgio Baggiani, cacciato e reintegrato dallo stesso Tar che aveva bocciato come illegittima la nomina della Crivellenti. In aula si dovrebbe discutere su questi fatti, ma è stato chiaro fin dalle prime battute che il processo ha confini più ampi, abbraccia la difficile situazione finanziaria creatasi nella gestione Meli negli otto anni in cui mantenne le redini del teatro fino al ritorno per otto mesi, con una Turandot che a giudizio della consulente del Cdi Donatella Masala è costata molto più del previsto. In mezzo ci sta Zedda, cui ieri erano in tanti a chiedere conto delle sue scelte: 35 dipendenti del teatro volevano costituirsi parte civile con l’avvocato Renato Chiesa, poi lo stesso Mauro Meli con l’avvocato Luca Bauccio e ancora altri lavoratori. Ma il tribunale li ha rimandati a casa accogliendo le tesi dell’avvocato Fabio Pili, che difende Zedda insieme a Giuseppe Macciotta: niente da fare, non ci sono le condizioni. Sono rimasti in ballo Fondazione e Baggiani. Cualbu è stato spietato: rispondendo al pm Pilia ha rievocato le fasi concitate che precedettero e seguirono la nomina della Crivellenti senza risparmiare critiche. Dal voto «di fiducia» assegnato da lui stesso con i consiglieri Oscar Serci e Felicetto Contu, fino alle dimissioni degli altri due seguite a uno scontro con Zedda in consiglio di amministrazione. Tutto a ottobre 2013, ma prima - ha sostenuto Cualbu - c’è la decisione di Zedda, ignorare i 44 nomi contenuti nella manifestazione di interesse per puntare sulla Crivellenti: «Non sono stati esaminati nè visionati i curriculum arrivati. Quello della Crivellenti non era firmato, non era protocollato e non faceva parte di quelli che avevano partecipato al bando. Io non conoscevo la Crivellenti perché lei in teatro ci lavorò quando c'era Pietrantonio, un contratto da precaria per tre anni. Misi a verbale una dichiarazione di totale dissenso per il nome proposto dal presidente, era inadeguata al ruolo. Poi si passò alla votazione ma si votò la fiducia al presidente. Serci disse anche lui che quella era una scelta del presidente. Contrari io, Serci, Porcelli e Contu. Quello della Crivellenti - ha tagliato corto Cualbu - è stato l’annus horribilis del lirico, meno abbonati e minor numero di biglietti venduti». Il tribunale ha sentito anche Antonio Arru, che faceva parte del Cda come Banco di Sardegna. Si va avanti il 15 settembre.