Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Possibili altre uscite a breve termine Arriva l'effetto Civati Castangia dice addio: «Non è il mio p

Fonte: L'Unione Sarda
11 maggio 2015

«Il partito che avevo contribuito a fondare oggi non esiste più». C'è una vena forse più malinconica che rabbiosa, nelle parole di Thomas Castangia. È lui il primo in Sardegna a seguire Pippo Civati nell'addio al Pd: e del resto era prevedibile. L'ingegnere cagliaritano non è solo il leader della corrente in Sardegna, ma uno dei più stretti collaboratori di Civati (ha coordinato l'organizzazione nazionale della sua campagna elettorale per le primarie del 2013).
Giovedì Castangia ha riunito a Oristano la sua componente, per annunciare l'uscita dal partito e le dimissioni dagli organi direttivi: dalla direzione nazionale a quella regionale. Ieri ha spiegato la decisione con una nota pubblica, che si apre con un grazie ai compagni di strada e la promessa che «mai una parola di critica o derisione verrà da me per chi sceglierà di continuare il suo percorso nel Pd».
È possibile in effetti che qualcuno rimanga con i democratici, almeno per il momento, come sta accadendo a livello nazionale. L'area civatiana in Sardegna ha un peso discreto: nell'ottobre scorso lo stesso Castangia ha ottenuto il 12% come candidato alla segreteria, in concorrenza con Renato Soru e Ignazio Angioni. E la sua lista ha 19 seggi su 160 dell'assemblea regionale.
Sono presenti nella segreteria regionale (con Maria Francesca Fantato), avendo accolto l'invito di Soru a una gestione unitaria. E sono civatiani due consiglieri comunali di Cagliari, Matteo Lecis Cocco Ortu e Marco Murgia; l'ex segretario provinciale di Oristano Gianni Sanna; Laura Pisano, già nella segreteria regionale; Gianluigi Piras, oggi nel cda dell'Ersu; Anna Crisponi, candidata sindaco a Sestu.
Per ora di sicuro c'è la mossa di Castangia, che per motivare l'addio non si ferma all'Italicum ma cita le riforme della scuola e del lavoro, le alleanze anomale in Campania e Liguria, e altro ancora. «Mi ritengo lontano anni luce da tutto questo», spiega, evidenziando «un assordante silenzio» su questi temi da parte dei parlamentari sardi: «Non mi è mai interessato vincere e governare a tutti i costi, imbarcando chiunque. Mi impegnerò - aggiunge Castangia, che nel Pd è stato anche segretario provinciale a Cagliari - per un progetto che ricostruisca una sinistra di governo. Non un'associazione di reduci ma un soggetto capace di attirare le migliori energie», e che «scacci i fantasmi del minoritarismo». (g. m.)