Folla commossa nella chiesa di santa Caterina per la messa celebrata dall'arcivescovo
La città abbraccia Ghigo Solinas
Vip e gente comune ai funerali dell'esponente politico
L'arcivescovo lo descrive con tre parole, famiglia, città e coraggio. Nel pomeriggio una commossa cerimonia di saluto in Municipio.
Imprenditore, assicuratore, tifoso e dirigente sportivo, uomo politico, genitore modello: era scontato che la chiesa di Santa Caterina sarebbe stata troppo piccola per contenere le tantissime persone che volevano salutare per l'ultima volta Ghigo Solinas. Quando, alle 16,30, l'arcivescovo Giuseppe Mani ha cominciato la concelebrazione della messa insieme a un gruppo di altri sacerdoti (tra i quali alcuni salesiani, insegnanti nella scuola frequentata dai figli), con la chiesa piena all'inverosimile, in tanti, tantissimi si sono dovuti rassegnare a restare davanti alla scalinata.
Persone che non sono riuscite a sentire le commosse parole dello stesso arcivescovo e del sindaco Emilio Floris che ha seguito la funzione insieme ai familiari del presidente del Consiglio comunale. Nelle prime file anche tutti i consiglieri e gli assessori (che, poi, hanno portato la bara all'uscita). E tantissimi personaggi pubblici che, appunto, hanno avuto modo di conoscere Ghigo Solinas in uno dei tanti ruoli ricoperti nei suoi sessant'anni di vita. Addirittura, è arrivato da Montecarlo l'ex giocatore del Cagliari Francois Modesto che ha avuto un permesso dalla sua squadra, il Monaco, per partecipare ai funerali.
Ma gli occhi arrossati dal pianto non erano soltanto quelli dei rappresentanti della “Cagliari che conta”, dei tanti amici che lo hanno seguito nel corso degli anni (a cominciare da quelli dell'infanzia). A dare l'estremo saluto a Solinas anche tanta gente comune, persone che hanno avuto modo di conoscere e apprezzare l'umanità dell'esponente politico. Quella figura che Mani ha sintetizzato in tre parole, famiglia, città e coraggio.
E che il sindaco Floris ha ricordato nella breve cerimonia commemorativa che si è svolta in precedenza in Municipio. Il primo cittadino ha rievocato la nascita di Forza Italia in città che ha avuto come protagonisti proprio lui e Solinas. Nessuno spazio alla retorica, il primo cittadino ha, invece, sottolineato proprio tutti quegli aspetti, umanissimi, che lo hanno fatto apprezzare. Piccole debolezze come le accelerate che dava regolarmente alle sedute di Consiglio nei giorni in cui il Milan era impegnato in qualche partita importante. O come il non aver smesso di fumare dopo la scoperta della malattia che lo ha portato alla morte. Un uomo, dunque, non un santo che, però, era riuscito a farsi apprezzare da tutti. Anche dai consiglieri dell'opposizione con i quali ha dato vita a innumerevoli scontri in aula.
MARCELLO COCCO