Ansa News
Il prossimo 3 maggio la Regione pubblicherà il primo avviso "Tirocini e bonus occupazionali" per avviare politiche attive per i lavoratori in uscita dagli ammortizzatori sociali nell'ambito degli interventi previsti dalla Flexisecurity per la quale la Giunta ha stanziato oltre 26 milioni di euro. I fondi - 23,7 milioni questo primo avviso - provengono soprattutto da risorse del Fondo sociale europeo e sono destinate in via sperimentale a circa 4.000 lavoratori, con età media fra i 40 e i 59 anni (75% uomini) espulsi dal bacino della mobilità in deroga. L'annuncio è stato dato durante il convegno sulla Flexisecurity, al quale hanno partecipato il presidente della Regione, Francesco Pigliaru, l'assessore del Lavoro, Virginia Mura, il commissario della Provincia di Cagliari, Franco Sardi e il sindaco di Cagliari, Massimo Zedda.
Per l'occasione è stato inaugurato il Social bus, l'ufficio itinerante del Fondo sociale europeo, che partirà da Cagliari per un tour in tutta la Sardegna ed è stata visitata la nuova sede del Centro servizi per l'impiego che da ottobre viene ospitata nell'ex istituto comprensivo di via Schiavazzi a Sant'Elia.
Per sei mesi la spesa a carico dell'amministrazione regionale per i tirocini ammonterà a 3.900 euro per persona (il fabbisogno finanziario è pari a 15 milioni e 600 mila euro). I beneficiari del provvedimento saranno presi in carico dai Centri servizi per l'impiego che avranno il compito di orientare i lavoratori nel percorso di reinserimento.
Altra iniziativa è il bonus occupazionale che prevede un sistema di incentivi alle imprese per favorire nuove assunzioni: per le aziende potrà variare da un minimo di 1.500 euro a un massimo di 6.000 euro. "Abbiamo bisogno di molta flessibilità e ci dobbiamo fare carico di chi in questa transizione rischia di restare senza lavoro - ha spiegato Pigliaru -. C'è chi pensa che il mondo sia sempre lo stesso, invece è cambiato. Un pezzo di strada in un anno lo abbiamo fatto eccome e stiamo cercando di compensare i difetti nazionali. Ci sono 4mila persone che stanno uscendo dagli ammortizzatori sociali, verso un mondo nuovo che stiamo costruendo".
Secondo l'assessore Mura si tratta di un vero e proprio Patto sociale "che vede il coinvolgimento di tre attori: la Regione, le imprese, e i lavoratori. Per promuovere il Programma ci rivolgiamo ai lavoratori ma anche alle imprese per diffondere una nuova cultura delle politiche del lavoro in Sardegna".