MERCOLEDÌ, 25 FEBBRAIO 2009
Pagina 1 - Cagliari
TAR
Secondo indiscrezioni i giudici darebbero il via libera a Coimpresa
CAGLIARI. Le indiscrezioni danno per chiusa la vicenda Tuvixeddu: il Tar avrebbe respinto il ricorso degli Amici della Terra per l’annullamento del nullaosta paesaggistico alla base dell’accordo di programma del 2000, al contrario sarebbe stato accolto quello di Nuove Iniziative Coimpresa contro il decreto con cui l’ex sovrintendente architettonico Martino ha bocciato le ultime due autorizzazioni, a settembre scorso. Come dire: associazioni ecologiste, Avvocatura dello Stato e Regione avrebbero perso la partita, almeno in primo grado. Con conseguente conferma del via libera all’edificazione del colle punico. Niente di ufficiale, però: la cancelleria del tribunale amministrativo non conferma, nel sito ufficiale non risulta alcuna decisione, i legali delle parti sono scettici sulla possibilità che i giudici - presidente Rosetta Panunzio, consigliere Tito Aru, relatore Antonio Plaisant - siano già arrivati alla conclusione del loro lavoro su un caso di straordinaria complessità come quello di Tuvixeddu. Così non resta che attendere, in un clima che la rivoluzione politica avvenuta in Regione rende ancora più incerto.
La giornata di ieri è andata avanti in un febbrile intreccio di telefonate fra studi legali, uffici della Regione e delle sovrintendenze, in un crescendo di tensione per le voci che davano le sentenze già scritte e depositate. Col passare delle ore sono rimaste in piedi soltanto indiscrezioni - peraltro di ottima fonte - che sembrerebbero confermare l’impressione maturata da alcuni avvocati amministrativisti nel corso dell’udienza del 18 febbraio: chi difende il colle di Tuvixeddu dal piano Coimpresa non ha molte speranze di ottenere uno stop definitivo ai lavori, oggi in corso dopo gli ultimi via libera del Consiglio di Stato.
I giudici devono esprimersi su tre ricorsi, unificati in giudizio: quello del 1999 in cui gli Amici della Terra sostengono la nullità dell’autorizzazione paesaggistica che sta alla base dell’accordo di programma del 2000 perchè manca il controllo di legittimità della sovrintendenza architettonica, il ricorso di Coimpresa contro il decreto del 12 settembre 2009 con cui l’ex sovrintendente architettonico ha annullato gli ultimi due nullaosta - quelli concessi dal Comune nell’agosto 2008 - e l’intervento della Regione, cui si è affiancata l’Avvocatura dello Stato rappresentata da Giandomenico Tenaglia. (m.l)