Per tagliarli, gli operai hanno usato la benna di una piccola ruspa: in poche ore i quattro alberi che delimitavano l'Exma sono spariti dal fronte di via Sonnino. E si sono aggiunti a un'altra pianta eliminata circa una settimana fa davanti al monumento ai caduti, a pochi metri di distanza da piazza Gramsci. In tutto cinque alberi, tagliati dall'impresa che sta rifacendo i marciapiedi nella zona: ieri alle 10,30 dal terreno spuntavano solo i tronchi mozzati. Questa volta nessuna pianta pericolante, come nel caso dei pini abbattuti in piazza Amsicora.
«Una vera e propria tortura», dice il vicepresidente del consiglio comunale Paolo Casu, che ha presentato un'interrogazione urgente sull'accaduto. «Eppure non sono lontani i giorni in cui numerosi cittadini, tra cui l'assessore al Verde dell'attuale giunta Zedda, gridavano "giustamente" allo scandalo quando si tentava di espiantare alberi di qualsiasi tipo. Tempi lontani: qualcuno si è scordato troppo in fretta di quelli di piazzetta Maxia».
Casu definisce «una tortura» quella vista ieri in via Sonnino da decine di persone, che hanno assistito all'azione degli operai. «Credo che per l'ennesima volta sia stato dimostrato quanta poca sensibilità e quanta pochezza questa giunta utilizzi nella gestione del verde pubblico e nella gestione delle opere pubbliche». (m.r.)