Edilizia. Dopo la ripresa del dialogo tra Regione e Comune, stop della soprintendenza
Cantieri bloccati, si allungano i tempi
Adesso anche l'avvocatura dello Stato deciderà sui vincoli
Il soprintendente ai beni paesaggistici blocca il dialogo sulla ridefinizione dei vincoli paesaggistici tra Regione e Comune.
Il soprintendente blocca il dialogo sulla ridefinizione dei vincoli paesaggistici tra Regione e Comune. Significa che ci sono buone possibilità che i 91 cantieri bloccati in città rimangano congelati ancora a lungo. Con impalcature e gru che si trasformeranno in rottami arrugginiti e, soprattutto, con centinaia di operai che non potranno tornare al lavoro. Per non parlare delle imprese edili che con le banche alle costole presto saranno costrette a dare forfait e dell'indotto in ginocchio.
In una nota firmata dall'architetto Stefano Montinari, la Soprintendenza per i Beni architettonici e paesaggistici chiede il parere dell'Avvocatura di Stato sulla ridefinizione delle aree di rispetto. Così, dopo Regione, Comune, provincia, Soprintendenze, Procura della Repubblica e Tar, un'altra istituzione si potrà pronunciare sui vincoli.
LA LETTERA La lettera inviata il 9 maggio agli assessorati comunali e regionali all'Urbanistica sancisce di fatto una rottura sulla riscrittura delle norme del Ppr che alla prova pratica si erano mostrate poco chiare e dannose. Montinari esprime il parere contrario all'accordo tra Regione e Comune. Questo, interpretando il parere del soprintendente, per evitare invasioni di campo ai danni del Consiglio comunale, l'unico deputato a decidere sugli spazi confinanti con i vincoli.
LA ROTTURA Stefano Montinari si tira fuori dalle trattative. Lo fa in modo secco e polemico. Tanto che non si è presentato alla riunione di lunedì scorso tra i responsabili dell'Urbanistica regionale (Gianvalerio Sanna) e comunale (Gianni Campus): «Si fa presente che la scrivente (la Direzione regionale per i Beni culturali e architettonici) ritiene di sospendere la propria partecipazione alle riunioni sul tema in questione». La Soprintendenza (il cui parere è fondamentale per lo sblocco delle trattative) potrebbe rientrare in gioco solo tra molti mesi, dopo che l'Avvocatura di Stato avrà fornito il parere sulla vicenda. «Un parere - come precisa Montinari - richiesto anche dalla Direzione regionale per la Pianificazione urbanistica, territoriale e la vigilanza, di viale Trieste. Il soprintendente, comunque, chiede formalmente all'assessorato regionale di trasmettergli le ipotesi presentate nel corso della riunione di avant'ieri.
IL TENTATIVO All'assessorato regionale all'Urbanistica nelle scorse settimane ci sono state due riunioni di copianificazione. Regione e Comune, avevano finalmente ripreso il dialogo dopo anni di scontri per modificare le norme del Piano paesaggistico regionale.