Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Villa Asquer, altra vita

Fonte: L'Unione Sarda
16 aprile 2015

VIALE CIUSA

L'immobile fu donato alla Regione dal “conte rosso”

 Da residenza di nobili a casa dei poveri Caritas


Da residenza di nobili a casa dei poveri. C'è chi vorrebbe riportarla agli antichi splendori ma Villa Asquer sembra avere tutt'altri progetti: accogliere i meno abbienti e dare un sostegno a chi soffre. Vista da viale Ciusa, la villa che l'avvocato Giuseppe Asquer lasciò in eredità alla Regione, attuale proprietaria, sembra vuota e abbandonata, tanto da indignare i cagliaritani, cittadini, politici e associazioni, che spesso hanno dovuto sollevare la voce per richiamare l'attenzione sul degrado dello storico immobile. Più volte rifugio di sbandati e tossici, Villa Asquer ha conosciuto diverse stagioni, fra un tentativo e l'altro di recupero: prima il Comune che l'ha utilizzata per mostre e cinema all'aperto, poi l'Università con i servizi sull'internazionalizzazione e l'Erasmus. Molto prima la villa aveva ospitato anche il Cral regionale, che ne ha gestito i campi da tennis, forse i primi costruiti in città.
INTERROGATIVI E oggi? Oggi Villa Asquer non sarà uno splendore ma - fa sapere l'assessore regionale all'Urbanistica Cristiano Erriu - «è utilizzata per finalità caritatevoli, da quando, andata via l'Università, la gestione è stata data alla Caritas, con una convenzione siglata nel 2011 per 9 anni», quindi fino al 2020. Dentro l'edificio, come spiega don Marco Lai, è già in funzione un servizio di accoglienza notturno dei senza fissa dimora, e sta per partire l'attività di un ambulatorio di medici volontari della Caritas per gli indigenti (manca l'autorizzazione per il trasferimento da viale Sant'Ignazio), assieme a un centro diurno di animazione per disabili e loro famiglie. «Finalmente il conte rosso potrà riposare felice», dice don Lai ricordando la volontà del proprietario che, nel lascito testamentario, aveva disposto che la Regione ne facesse un uso sociale, un convitto di studio per i poveri meritevoli avrebbe voluto il conte. «Villa Asquer non è assolutamente abbandonata e ora svolge quel ruolo sociale voluto dal proprietario, sempre molto sensibile verso i poveri».
IL FUTURO Nel futuro chissà. Certo è che Villa Asquer, precisa l'assessore Erriu, «al pari di Villa Laura a Sant'Avendrace, per la quale c'è già un finanziamento ad hoc di 5 milioni di euro merita particolare attenzione, anche per le risorse che si dovranno individuare per il suo recupero storico e architettonico». Intanto le luci ogni notte si accendono, grazie alla Caritas che offre venti posti letto a chi ne ha bisogno. Il progetto però è ben più ambizioso e nei prossimi cinque anni, da qui alla fine della convenzione, si potrà fare di più. Grazie a Villa Asquer.
Carla Raggio