VELA. La base in porto non si ferma, l'equipaggio spera di restare a Cagliari
A fidarsi del sito web ufficiale, la speranza di tifare ancora Italia nella prossima Coppa America appare spacciata. L'annuncio del ritiro del Team Luna Rossa Challenge, dalla 35a Coppa America, campeggia in home page e ruba la scena allo scatto dello scintillante AC45. E Cagliari non compare più nell'elenco delle tappe di World Series: quella d'apertura, assegnata al capoluogo per i primi giorni di giugno, è stata cancellata. Non rimpiazzata, visto che il calendario ufficiale dà come prima manche quella di luglio a Portsmouth.
Ma è il resto della rete, blog e testate on line specializzate, a tener viva la fiducia. I rumors di banchina la alimentano e fanno pensare che, forse, Luna Rossa potrebbe ripensarci. Che potrebbe tornare sui suoi passi e rimettersi in gioco.
A due settimane dall'annuncio del ritiro dalla 35a edizione, seguito alla votazione per il cambio dell'imbarcazione proposta dal defender Oracle (e passata per maggioranza, anziché all'unanimità come richiesto dal sodalizio tricolore e da Emirates Team New Zealand, pena il ritiro dalla competizione), l'abbandono non è stato ritrattato. Ma la base del molo Sabaudo resta lì, tricolore sventolante. E, quanto più conta, è operativa. Venticinque persone su cento lavorano tutto il giorno, il resto del team va e viene. Ma nessuno dei cento fra velisti, progettisti e amministrativi ha lasciato Cagliari. Le barche sono tirate a secco, è vero, e non usciranno più nel Golfo degli Angeli. Com'è vero che l'attività presente è finalizzata a programmare lo smantellamento annunciato il 2 aprile, che avrebbe dovuto iniziare a compiersi dopo Pasqua. Però, voci vicine alla base confermano che ogni membro del team si sveglia e lavora e vive nella speranza che il sogno di tutti non tramonti per davvero.
La decisione presa dal patron Patrizio Bertelli ha scosso loro, ma più in generale l'ambiente velico e forse anche la sicurezza di Oracle, alle prese anche con i malumori dei kiwi per il trasloco della fase delle qualifiers alle Bermuda, dopo averle inizialmente assegnate ad Auckland. Gli altri team cercano, almeno nelle dichiarazioni ufficiali, di fare fronte compatto e intanto lavorano sul nuovo progetto. Finita nel cassetto, in via ormai definitiva, l'ipotesi del 62 piedi, viene invece ribadita la preferenza di una misura intermedia, ma più vicina per difetto all'AC 45' che sarà utilizzato già nelle World Series. Un 48' senz'altro più economico (da questa richiesta corale era partita la scelta di Oracle di sconvolgere un protocollo già approvato), che potrà comunque garantire velocità e spettacolo e che, con un colpo di scena, Luna Rossa forgerebbe senza fatica. I progettisti ci sono, la base pure. Manca solo una decisione suprema, che sia il dietro front di Oracle o quello di Bertelli. Senza uno dei due, la speranza si spegnerà per davvero.
Clara Mulas