Tre mesi di vela quotidiana al Poetto. Ma anche di spesa, allenamenti in palestra, uscite serali. Ha inciso, anche sul tessuto sociale ed economico cittadino, il lungo soggiorno della squadra olimpica italiana che si è chiuso pochi giorni fa, prima di un lungo periodo di test nei campi di regata di tutto il mondo. Milleduecentocinquanta, i giorni trascorsi in città dai cinquanta membri della compagine azzurra, trentacinque velisti e quindici componenti lo staff tecnico. Una cifra da integrare con l'apporto dall'estero: sei velisti della nazionale britannica, altrettanti dell'austriaca, quattro svedesi e le coppie provenienti da Argentina, Croazia e Portogallo. Tutte teste di serie, in odore di Rio 2016, che hanno saggiato l'organizzazione dei circoli velici di Marina Piccola e usufruito delle strutture locali. A partire dall'alloggio: hotel per gli azzurri, appartamento per gli stranieri. Con una spesa media di 80 euro pro capite al giorno, la squadra tricolore si è appoggiata alle palestre e ai supermercati vicini al porticciolo. Sul fronte della socializzazione, ha frequentato pizzerie e cinema. «Abbiamo incontrato grande disponibilità, da parte della città e della sua amministrazione», ha confermato il direttore tecnico Michele Marchesini, «rispetto all'anno scorso, è migliorata la logistica per i mezzi di assistenza, a supporto di un campo di regata eccellente». Un plauso, ma anche un invito. «Nel caso di assegnazione all'Italia dell'Olimpiade 2024, Cagliari avrebbe tutte le carte in regola per ospitare le regate veliche», afferma Marchesini.
Clara Mulas