Va avanti il progetto dell'accorpamento di uffici e assessorati: in corso la ristrutturazione dell'edificio di via Cadello
Immobili in vendita, trattativa sull'ex Provveditorato
Oggi gli uffici della Provincia sono sparsi in tutta la città. Si sta lavorando per riunire l'ente in un'unica sede, a Monte Claro.
Tutta la Provincia “rinchiusa” a Monte Claro. L'idea non è stata abbandonata, anzi. Il progetto dell'accorpamento di assessorati e uffici provinciali rivive sotto il segno dell'amministrazione Milia e la ristrutturazione in corso nell'edificio di via Cadello va in questa direzione, un po' meno drastica di quella indicata dalla precedente giunta di centrodestra. «Loro volevano demolire tutto - spiega l'assessore ai Lavori pubblici Paolo Mureddu - noi abbiamo scelto di ristrutturare: finiti i lavori capiremo di quanti spazi abbiamo bisogno per avere qui tutta la Provincia: è l'obiettivo primario dell'amministrazione e se fosse necessario amplieremo la sede utilizzando gli altri 160 metri cubi all'interno del parco ancora disponibili». È chiaro che per progetti di questa portata e di così ampio respiro servano soldi, tanti soldi. Ecco allora che si pensa alla vendita degli immobili che la Provincia non utilizza e che costituiscono un onere per le casse dell'ente, con costose manutenzioni.
EX PROVVEDITORATO In cima alla lista dei beni di cui la Provincia vuole liberarsi al più presto c'è l'ex Provveditorato agli studi di via San Saturnino. L'ipotesi è quella di uno scambio con il Comune. «Non vedo altra soluzione che trasformare l'edificio in case popolari - spiega Mureddu - è una zona senza parcheggi che non può essere destinata ad uffici. La mia proposta è di cederlo assieme alla metà dell'asilo di via La Marmora, che abbiamo in comproprietà. In cambio vorremmo acquisire la struttura comunale delle ex magistrali di via Eleonora D'Arborea, per farci la sede dei rappresentanti delle Unioni delle province sarde. La trattativa è ancora tutta da impostare ma l'assessore comunale al Patrimonio, Luciano Collu non intravede «al momento una simile possibilità di scambio». A dirla tutta, il Comune mette le mani avanti: «L'ex Provveditorato non è per noi un edificio strategico, anche se destinato ad alloggi di edilizia sovvenzionata: valuteremo la proposta se ci sarà, ma non vorremmo ritrovarci una grana sulle spalle».
ACCORPAMENTO Ristrutturando piano per piano, la Provincia ha già speso due milioni di euro e altrettanti ne usciranno dalle casse dell'ente a fine lavori, con tutti i 5 piani (più un sottopiano) dell'edificio di via Cadello rifatti di sana pianta, dai pavimenti agli impianti di climatizzazione. Al secondo, sede dei Lavori pubblici, la ristrutturazione è finita ma per completare tutti i lavori all'interno dell'edificio ci vorrà ancora molto tempo, considerate le misure colossali di questo casermone di cemento: è lungo 140 metri e si estende in un'area di 17 mila metri quadri. Man mano che la ristrutturazione avanza si riorganizzano gli assessorati, oggi sparsi in tutta la città. Un esempio su tutti? L'Ambiente “spezzettato” in tre sedi. Con l'accorpamento invece tutti gli assessorati saranno trasferiti a Monte Claro, dove già si trovano Trasporti, Turismo, Programmazione, Politiche sociali, Ecologia e Lavori pubblici: da viale Ciusa verranno spostati Cultura e Bilancio, da via Giudice Guglielmo Lavoro e Ambiente (compreso l'Antinsetti di via Pessagno), e da piazza Galilei la Pubblica Istruzione. Una rivoluzione che coinvolgerà anche la presidenza, attualmente in piazza Palazzo. «Bisogna razionalizzare il servizio, per agevolare il dialogo non solo coi cittadini ma anche con i 72 comuni della provincia - dice l'assessore Mureddu - via Cadello è alle porte della città, per i sindaci è molto importante trovare in un'unica sede tutti gli uffici».
IMMOBILI Va da sé che con la riorganizzazione degli uffici la Provincia debba rivedere la mappa del suo patrimonio immobiliare. Ci sono sedi che dovranno essere vendute, per esempio quella del laboratorio geotecnico di via Dante che sarà trasferito in via Cadello. Trattative sono in corso con la Legione dei carabinieri sulle scuderie di via Grazia Deledda. «Tutto ciò che non viene utilizzato per fini istituzionali va liquidato», è l'ordine di scuderia dell'assessorato. I costi lievitano, le poste di bilancio sono sempre più magre. «Tutto ciò che guadagniamo lo stiamo spendendo in manutenzione». Palazzo Regio, ad esempio, ormai spesa fissa: la ristrutturazione (ogni anno ce n'è una) costa 500 mila euro all'anno. Cifre folli? Per la Provincia sì: meglio vendere.
CARLA RAGGIO
24/02/2009