Anna Maria Congiu sostituisce Oscar Serci, in sella per vent'anni e in pensione da luglio
È stata dirigente superiore alla Provincia di Carbonia Iglesias
Dopo otto mesi di trattative e liti nel cda, il Cacip ha il nuovo direttore generale, necessario a prendere le decisioni utili a far funzionare il Consorzio industriale. Si tratta di Anna Maria Congiu, 47 anni, ex dirigente amministrativo superiore alla Provincia di Carbonia Iglesias. Da ieri ha preso il posto di Oscar Serci, in sella all'ente per oltre vent'anni sino al pensionamento dello scorso luglio. L'incarico durerà tre anni. Congiu ha battuto ventiquattro concorrenti dopo una prova per titoli e aver superato l'esame orale. La commissione, composta da Massimiliano Piras, preside della facoltà di Giurisprudenza, Mario Mossa, dirigente del Comune di Cagliari, e Alberto Piras, dirigente dell'assessorato regionale ai Lavori pubblici, le ha assegnato 81 punti. Dietro lei Paolo Loddo e Giovanni Pilia con 73, Cosimo Aragonese, Giuseppe Prigigallo e Mariano Mariani (già direttore del Parco di Molentargius, capo di gabinetto della Regione, commissario straordinario di Olbia, presidente dell'agenzia Sardegna Promozione: è a processo per la bancarotta della Ila di Portovesme e ha una richiesta di condanna a un anno per un presunto falso e abuso d'ufficio al Parco) con 60. Aveva fatto domanda anche Chicco Porcu, ex consigliere regionale di Progetto Sardegna, indagato nell'inchiesta sui fondi ai gruppi (ora è in corsa per il posto di presidente dell'autorità portuale).
Congiu va a dirigere un ente che insiste su sette territori comunali (Cagliari, Uta, Sarroch, Elmas, Capoterra, Assemini, Sestu), della cui assemblea fanno parte Provincia e Camera di commercio e che ogni anno governa decine di milioni di euro. Lo stipendio dovrebbe toccare i 214 mila euro all'anno. «Al Consorzio i problemi sono tanti», sottolinea Salvatore Mattana, presidente del Cacip, che smorza anche le possibili polemiche legate al passaggio di ruolo della dirigente. Il testo unico sugli enti locali prevede che si possa chiedere l'aspettativa e prendere servizio a tempo determinato (come in questa situazione) solo in enti parificati (in questo caso Regione e Comuni). Il Consorzio è un ente parificato o pubblico economico? «Di fatto è pubblico economico, e quel passaggio è consentito», specifica Mattana.
Primo obiettivo, rendere più efficiente «il trattamento dei rifiuti» nella parte che riguarda il Consorzio, spiega il presidente: «Il termovalorizzatore. È stata avviata la gara per la progettazione e la manutenzione straordinaria degli impianti, vecchi 20 'anni: serve per lavorare a regime normale, ridurre i costi e i tempi di ferma, che costringono al conferimento in discarica». Per il bando «si attende che la Regione comunichi la quota di finanziamento». Si parla di circa 40 milioni, 5 sono arrivati. Ma se i costi fossero superiori, e a carico del Consorzio, le tariffe Tari aumenterebbero.
Andrea Manunza