Ogni anno le 15 volontarie raccolgono una novantina di segnalazioni telefoniche
Le socie di Progetto Donna Ceteris: «Fiaccolata l'8 marzo»
A disposizione delle donne che denunciano i soprusi ci sono legali e psicologhe.
Da anni sono in prima linea nell'assistenza alle donne vittime di violenze fisiche e psicologiche all'interno delle mura domestiche. E ora rilanciano il loro impegno, nell'attesa di offrire un servizio quotidiano alle persone che hanno bisogno del loro ausilio legale e medico. Protagoniste le volontarie dell'associazione no profit “Progetto Donna Ceteris”, 15 socie-operatrici telefoniche, 4 psicologhe e 3 donne-avvocato. Che ora per il prossimo 8 marzo propongono una mobilitazione generale contro l'emergenza vissuta da migliaia di donne, che spesso non hanno il coraggio o la forza di denunciare i soprusi subiti.
L'INIZIATIVA «Pensiamo a una grande fiaccolata nella quale coinvolgere tutte le associazioni di volontariato, la chiesa, anche i tanti uomini che appoggiano la nostra battaglia - dice Silvana Maniscalco, presidente dell'associazione, affiancata dalla vice Donatella Calorio e dalla coordinatrice del progetto sportello Nelly Busetti - la nostra intenzione è quella di dimostrare affetto, solidarietà e sorellanza alle tante donne in difficoltà. Un abbraccio che le raggiunga e consenta loro di sentirsi meno sole e più aiutate». Le volontarie hanno iniziato la loro attività nel 1994 e, dopo quattro anni di formazione, hanno aperto un centro di ascolto dotato di linea telefonica, rivolto a tutte coloro che vogliono cercare non solo parole di conforto ma anche un percorso di uscita da situazioni spesso disperate. E dal 2000 hanno pure istituito un centro servizi dotato di ufficio legale e team di psicologhe. E così il lunedì, mercoledì e venerdì (ieri con la signora Lia Ara) dalle 10 alle 12 e dalle 16 alle 18 al numero 070/492400 risponde una voce amica.
LA RETE Inoltre l'associazione cagliaritana (direttamente collegata al numero 1522 istituito dal ministero delle Pari opportunità), non essendo dotata di una casa di accoglienza, ha anche deciso di stringere un patto con Onda rosa di Nuoro, che ospita le donne bisognose di assistenza a seguito di un allontanamento urgente dal nucleo familiare.
I NUMERI Nel corso del 2008 sono 94 le telefonate raccolte dalle operatrici di Progetto Donna Ceteris, 69 delle quali si sono tradotte in una visita in sede della donna interessata. Nove sono arrivate da altre zone della Sardegna, 44 dalla provincia di Cagliari e 41 proprio dal capoluogo. Un terzo riguardano giovani tra i 21 e i 40 anni, il restante donne comprese tra i 40 e i 70.
LE ESPERTE Antonella Pirastru è la pedagogista che si occupa del fenomeno stalking: «Si tratta di un tipo di reato in costante aumento, soprattutto tra i giovani - ricorda - e riguarda non solo i contatti personali, telefonici o via sms, ma ora anche quelli per via telematica. Internet, in questo caso, diventa quasi un incubo per le donne nel mirino». Maddalena Spingola è invece l'agguerrita professionista che coordina il team di psicologhe: «Di violenza domestica si deve parlare sempre di più, perché più grave è la situazione e più le donne hanno difficoltà a parlarne - fa notare - in questo caso la vittima dei soprusi perde la capacità di gestire il problema e arriva a diventare quasi dipendente dal suo carnefice. Chi è in difficoltà va aiutato e sostenuto, l'obiettivo è quello di ritrovare se stessi e l'autostima». Valeria Aresti, coordinatrice del settore legale, ricorda «che le leggi ci sono ma spesso manca la sensibilità per farle rispettare. Sotto questo aspetto servirebbe uno scatto in avanti». Intanto l'associazione si prepara anche a spiccare il volo: «Grazie all'ottima legge regionale varata durante questa legislatura - conclude Silvana Maniscalco - per la quale ringrazio soprattutto le consigliere Caligaris, Barracciu e Lombardo, avremo presto le risorse per tenere aperte le nostre linee ogni giorno per dodici ore».
ANTHONY MURONI
21/02/2009