Ansa News
Una ricetta molto semplice per il rilancio dell'edilizia: oltre il 41 per cento delle abitazioni in Sardegna ha più di 40 anni. E tra dieci anni il 56% degli stabili sarà over 40. E allora, perché non mettere insieme risorse private e fondi europei 2014-2020 per dar vita a un piano di risanamento urbano che qualifichi e rimetta a nuovo i pezzi più vecchi delle città sarde? È la proposta lanciata dalla Cna questa mattina a Regione e Comuni (in particolare Cagliari, Sassari e Olbia) nel corso di un convegno a Cagliari. Un'idea che nasce da una ricerca condotta da Cna e Cresme che guarda anche al recente passato: negli ultimi tre anni gli incentivi statali hanno attivato nell'isola lavori per un miliardo di euro. Se gli "aiuti" dovessero essere confermati si profilerebbe un piano di interventi da 350 milioni all'anno da qui al 2019. "Le città - hanno spiegato Pierpaolo Piras e Francesco Porcu, presidente e segretario di Cna - sono oggi e saranno sempre più i motori della crescita e dello sviluppo". Un restyling che, spiega l'organizzazione, tenga conto di un uso intelligente delle nuovi fonti di energia e dell'esigenza di riduzione di Co2. La ricerca evidenzia che nel periodo 2015-2019 l'Isola dovrebbe avere a disposizione per i progetti di riqualificazione un contributo potenziale che più o meno dovrebbe aggirarsi intorno a 1,7 miliardi di euro: 555 milioni nella provincia di Cagliari, 355 a Sassari e 345 a Olbia.
"L'utilizzo dei fondi strutturali europei nella forma innovativa proposta rappresenta una straordinaria occasione di rilancio - hanno continuato Piras e Porcu - delle politiche urbane in Sardegna. L'industria delle costruzioni può non solo convivere, ma crescere e svilupparsi senza che vengano meno e si allentino le tutele ambientali, paesaggistiche, culturali".
Circa un quinto degli edifici sardi è stato costruito prima della Seconda Guerra Mondiale. Poi l'espansione sino agli anni Novanta: il 76% degli edifici e l'82% delle abitazioni sono stati realizzati in questo periodo.
Presto la legge urbanistica e la Carta d'uso dei suoli, ed un'estensione del Piano paesaggistico che consenta alla Regione di mettere mano a tutti gli ostacoli che limitano la pianificazione territoriale. Lo ha annunciato l'assessore regionale degli Enti Locali, Cristiano Erriu, intervenendo questa mattina al convegno promosso da Cna per presentare una proposta di rilancio dell'edilizia attraverso l'accordo pubblico-privato sui Fondi europei.
Per la legge urbanistica Erriu ha spiegato che la Regione sta già lavorando a una bozza ed ha preannunciato incontri pubblici per la presentazione. "Importante il contributo della Cna - ha spiegato - ma anche l'articolo 28 bis del disegno di legge 130 (la Legge casa in fase di approvazione in Consiglio regionale) parla di programmi integrati di riqualificazione urbana". Sempre sul disegno di legge Erriu ha ricordato che non si tratta di un "Piano casa". "Ci sono elementi in più - ha sottolineato - come i bonus volumetrici condizionati dalla realizzazione con efficientemente energetico, meccanismi che favoriscono l'utilizzo di materiali locali, meccanismi di salvaguardia dell'agro".
Il segretario del Pd ed europarlamentare Renato Soru si è soffermato, fra l'altro, sulla questione energia: "Efficientamento energetico - ha detto - è questo ciò che l'Europa vuole. E noi possiamo rispondere producendo ciò che consumiamo. Sfruttando l'energia del vento e del sole. Magari con una centrale per ogni paese che consenta alle comunità di sfruttare la propria ricchezza a costo zero"