Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Arcilesbica, la lotta delle donne per i diritti e contro i pregiudizi

Fonte: L'Unione Sarda
30 marzo 2015

Omofobia, matrimonio e genitorialità gli argomenti del settimo congresso nazionale

 

L'iniziale diffidenza dura giusto qualche minuto. «Non è semplice essere lesbica. Ci sono ancora troppi pregiudizi». Cagliaritana, cinquant'anni, un matrimonio finito alle spalle e la nuova vita da omosessuale appena iniziata. «Non scriva il cognome, la mia famiglia non lo sa». Dopo la premessa Patrizia racconta la sua storia: «Quando è finita con mio marito ho conosciuto alcune ragazze lesbiche. Mi sono resa conto della differenza nelle relazioni tra donne, sono molto più profonde e mentalmente più affascinanti».
IL CONGRESSO Sono un centinaio nella sala Search del Comune: il settimo congresso nazionale di Arcilesbica - per la prima volta in Sardegna - riunisce associazioni omosessuali regionali e delegate di tutta Italia. Sigle diverse, con lo stesso obiettivo: «Lottiamo per ottenere diritti che ancora ci vengono preclusi». Esperienze dirette e rivendicazioni s'incrociano, frammezzate dagli interventi degli ospiti. Sullo sfondo lo slogan dell'evento: Il lesbismo non è semplice come bere un bicchier d'acqua .
LA STORIA «Essere lesbica oggi significa sicuramente essere più fortunate rispetto al passato», osserva Barbara Setti, presidente del Mos, Movimento omosessuale sardo. «Ma il cammino è lungo, basta pensare che esistono nazioni in cui l'omosessualità viene punita con la pena di morte». Poi parla di sé. «Sono stata sposata, credo di aver sempre cercato di reprimere la mia vera natura. Dopo la morte di mio padre ho fatto coming out». Ora ha una compagna da due anni. «Ciò che manca alle coppie omosessuali è la possibilità di sposarsi, adottare o avere figli come chiunque altro».
CAMBIARE LE LEGGI L'introduzione spetta alla padrona di casa: Paola Brandolini, presidente nazionale di Arcilesbica. «Chiediamo una legge seria sul matrimonio e l'omofobia, la genitorialità piena e la modifica della norma che richiede l'intervento chirurgico per cambiare sesso all'anagrafe». Non manca una stoccata alla Chiesa. «Il Vaticano continua a essere un grande nemico. Papa Bergoglio ha avuto qualche apertura, ma sostiene la famiglia uomo-donna», commenta. «Non facciamo pressioni sulla Chiesa, ma sul potere politico affinché non sia vittima delle gerarchie vaticane che continuano a professare il binarismo sessuale». Sedici circoli sparsi in tutta Italia, e il progetto di aprirne uno anche in Sardegna: «Ci pensiamo da un po'». L'assessore all'Urbanistica Paolo Frau, porta i saluti del sindaco e si mostra disponibile: «L'intento di questa amministrazione è rendere Cagliari una città accogliente per tutti e tutte».
Sara Marci