PARCO DELLA MUSICA. Ieri pomeriggio concerto di protesta all'aperto contro Angela Spocci
Le note della musica classica e i bambini che le seguivano ballando. Le immagini del concerto all'aperto organizzato dai musicisti del Lirico ieri pomeriggio al Parco della musica sono l'unica nota lieta di un'iniziativa nata per contestare la soprintendente Angela Spocci.
LA RABBIA «Chiediamo solo di poter lavorare, siamo fermi e vogliamo che il Teatro riparta», annuncia Andrea Saccarola rappresentante sindacale Fials, «la soprintendente è arrivata senza nessuna programmazione e mentre gli altri teatri hanno da sei a venti opere già programmate noi non ne abbiamo neanche una». A seguire l'esibizione-protesta a pochi passi del Teatro c'erano tanti curiosi ma, soprattutto, addetti ai lavori contrari alla guida del Lirico.
GLI EX CONSIGLIERI «In tre mesi ha demolito il lavoro fatto dal predecessore», attacca l'ex consigliere di amministrazione Gualtiero Cualbu, «senza stagione lirica e con una modestissima programmazione concertistica siamo davanti a un fallimento completo: spero che il sindaco ne paghi le conseguenze politiche». Tra il pubblico anche un altro ex membro del Cda Maurizio Porcelli coi consiglieri comunali Giuseppe Farris, Anselmo Piras e Aurelio Lai. Al Parco della musica c'erano anche le prime due vittime della gestione Spocci, l'ex direttore degli allestimenti Sabrina Cuccu e il direttore della programmazione Marco Maimeri, che commenta: «Ho lavorato con quindici sovrintendenti, lei la metto al quindicesimo posto».
GLI ABBONATI Un punto di vista autorevole è quello degli abbonati storici. Maria Luisa Garbato ha cantato diverse volte da protagonista col tutto esaurito, ora si ritrova tra i quattrocento spettatori presenti in sala. «L'Ente è vittima di scontri che non hanno nulla a che vedere con la cultura - commenta il soprano - la guerra non porta da nessuna parte e si vedono tutti gli effetti negativi». La musicologa ed ex docente del Conservatorio Donatella Davini rimpiange i mandati di Mauro Meli: «Ai suoi tempi il Lirico era diventato un punto di riferimento a livello internazionale - ricorda - ma anche con l'ultimo mandato ha riempito il teatro di bambini, dimostrando che non ci si riferisce solo a un'élite snob».
INVITO ALLA PACE Pier Emilio Soru, che negli anni Ottanta era nel Cda del Lirico, invita a deporre le armi: «C'è l'esigenza di salvare l'Ente e chiediamo a tutti il dialogo. Il primo passo lo deve fare Zedda, che è quello più in alto: basta anche solo un gesto per riprendere a dialogare e uscire da questa logica di scontri che affossa il teatro».
Marcello Zasso