Rassegna Stampa

L'Unione Sarda

Se Venezia sposa boes e ratantira

Fonte: L'Unione Sarda
23 febbraio 2009

Migliaia di cagliaritani hanno affollato le strade del centro. Un giovane salvato dal 118

Il Carnevale in piazza ha unito tradizione e innovazione

Un giovane rianimato in via Manno durante la sfilata dopo un arresto cardiocircolatorio causato da un'overdose di droga.
Il suono dei tamburi ha risvegliato il quartiere della Marina, portando l'allegria del carnevale negli antichi vicoli e fin dentro le case: la sfilata organizzata dalla Event group, che ieri sera ha animato il centro richiamando migliaia di cagliaritani e di giovani da tutta la provincia, è stata la prova generale della grande parata di martedì grasso. Una manifestazione molto gradita dal pubblico che, oltre alla ratantira, ha apprezzato anche le maschere sarde come i Boes e Merdules di Ottana e i Corriolos di Neoneli. Tra il fiume di colori e musica ha trovato spazio anche Antonello Satta, il senzatetto adottato dalla comunità cagliaritana, che in via Manno faceva divertire i bambini simulando di compiere un bisognino per strada in cambio di una mancia da parte dei genitori.
LA SFILATA Sono due i gruppi che ieri hanno sfilato tra il Largo Carlo Felice e il bastione di Saint Remy: le maschere della tradizione sarda e quelle della fantasia fatte in casa che nelle vie della Marina hanno rallegrato i passanti con i colori dei loro costumi. «Il nostro progetto puntava proprio a creare un'animazione diffusa nel centro storico, in modo che la gente potesse muoversi e fruire allo stesso tempo dello spettacolo del carnevale», spiega il responsabile della Event group Gianfranco De Francisci, «e per dare un'identità forte a questa manifestazione, anche in rapporto alla presenza di turisti, abbiamo introdotto le maschere della tradizione sarda».
LA RATANTIRA A confermare la sopravvivenza dell'identità del carnevale c'erano anche i suonatori della ratantira, resa possibile dalla collaborazione dei volontari della società Sant'Anna: «Ci siamo accollati questo onere per garantire la prosecuzione della tradizione», ricorda il segretario Giancarlo Luzzu, «del resto era stata proprio la società Sant'Anna a introdurla a Cagliari negli anni Cinquanta». Molto apprezzati anche i 25 costumi del carnevale veneziano dalle maschere dorate e dai mantelli rossi e neri, che hanno animato la serata al bastione di Saint Remy: «Rappresentano temi come il mistero, l'euforia, il capriccio e sono state realizzate totalmente a mano», racconta la rappresentante dell'associazione “La bottega dei sogni” Debora Mania. La sfilata si è svolta senza alcun problema, anche se in via Manno un giovane, che comunque non faceva parte dei gruppi in maschera, è stato colpito da arresto cardiaco in seguito a un'overdose: gli hanno salvato la vita i medici del 118, che lo hanno rianimato e trasportato in ospedale.
NICOLA PERROTTI

22/02/2009