Oggi l'incontro fra Pigliaru e i sindacati. L'assessore alla Cultura: seguiamo la vicenda
«Il Teatro lirico? Ho finito proprio ieri (martedì, ndr) di liquidare la prima rata quadrimestrale del finanziamento 2015. Vede, ho l'abitudine di agire, anziché stare a fare dichiarazioni». Claudia Firino, assessore alla Cultura parla della Fondazione di cui la Regione è socio di peso.
Assessore, lei sa che i dipendenti hanno molte aspettative nei confronti della Regione.
«Certo. E la Regione segue con molta attenzione l'evolversi della situazione al Teatro lirico».
Gli stipendi di gennaio e febbraio sono arrivati in ritardo, gli abbonati sono pochissimi e i sindacati hanno sfiduciato la nuova sovrintendente.
«Sappiamo delle difficoltà, e sappiamo che nascono da situazioni pregresse, da buchi di bilancio che ci sono stati. Ci preoccupa che non ci sia ancora una programmazione».
Cosa intende fare la Regione?
«Innanzitutto capire bene come stanno le cose. Abbiamo chiesto alla Fondazione di fornirci il bilancio pre-consuntivo 2014 proprio per capire come intervenire, anche per evitare altri ritardi nel pagamento dei prossimi stipendi».
E vi è stato fornito, questo bilancio pre-consuntivo?
«Non ancora, lo stiamo aspettando. Il problema è che il bilancio preventivo 2014 è stato approvato a fine anno, e questo non ci ha messo nelle condizioni di agire. In più l'anno scorso avevamo il plafond del patto di stabilità che non ci consentiva grandi spazi finanziari. Quest'anno i margini ci sono e infatti stiamo liquidando in anticipo la quota quadrimestrale di finanziamento. Sia chiaro: il nostro interesse è fare tutto quanto è possibile per tutelare il Teatro lirico».
Il fatto che il presidente Pigliaru (oggi pomeriggio, ndr) vedrà i sindacati è il segno di una svolta?
«Non è la prima vertenza che il presidente decide di seguire: c'è un problema, si cerca di capirlo. Nella preparazione di questo incontro ho sottolineato che le situazioni vanno osservate nella loro storicità: i guai del Lirico non nascono ora. E vanno affrontati nella loro concretezza». (m. n.)