Roma, Teatro dell'Orologio 27-28-29 Marzo 2015
di Veronica Matta
La Prima Guerra Mondiale, la Grande Guerra. I Dimonios della Brigata Sassari e gli eventi della trincea. La memoria, la poesia del ferro e del cognac, del fuoco e del sangue. Mentre i Giganti Europei cadono, cadono le vittime sul fango dell'Altipiano. I flash, le fughe e le ferite della Grande Cagnara. La lettura resa ricca dalle parole di un autore che si rivolta moralmente alla guerra e alla classe che la provoca. I suoni provocatori di chitarra e launeddas e tamburi, notoriamente strumenti del folklore, intrecciano la narrazione e parlano in questo viaggio con suoni assoluti.
Il recital tratto dal memoriale di Emilio Lussu "Un Anno sull'Altipiano" prende spunto dall'esergo presente nel libro "Ho più ricordi che se avessi mille anni", di evidente rimando a "I fiori del male" di Baudelaire. Il testo letterario fu il fedele amico dell'autore, durante la sua lunga permanenza nei sette Comuni dell'Altipiano di Asiago. L'alto valore letterario, civile, identitario, storico e sociale dell'opera, traduce in esigenza artistica la volontà di tramandare attraverso il linguaggio performativo di prosa-musicale, il messaggio morale contenuto in essa, nonché onorare la memoria del Popolo Sardo che con migliaia di vite umane, pagò l'immane prezzo della Grande Guerra.
È noto che i dominatori aragonesi vissuti in Sardegna, definivano i sardi "Pocos, locos y mal unidos", mentre Emilio Lussu, nella sua analisi testuale, sottolinea come per la prima volta i sardi rimasero coesi, seppur nella sventura delle trincee.
Riunisce il pensiero collettivo dei "Diavoli Rossi", sotto l'egida del motto "Forza Paris" - "Forza Insieme". Unità, solidarietà e fratellanza, furono i comuni denominatori che permisero agli sfortunati combattenti, di trascorrere quei tre lunghi anni di guerra.
In occasione del centenario della Prima Guerra Mondiale, nell'ambito del programma curato dalla struttura di missione governativa per gli anniversari di interesse nazionale, il Teatro dell'Orologio di Roma ospiterà per tre giorni, il 27, 28 e 29 marzo, lo spettacolo UN ANNO SULL'ALTIPIANO, recital di teatro e musica tratto dall'omonimo romanzo di Emilio Lussu. Adattato per il palcoscenico da Daniele Monachella, voce recitante accompagnato in scena dalla chitarra classica e dagli effetti di Andrea Congia e dalle launeddas e dalle percussioni Andrea Pisu (vincitore del Premio Maria Carta), il testo è una preziosa testimonianza del Popolo Sardo.
I Dimonios della Brigata Sassari e gli eventi della trincea; la poesia del ferro e del cognac, del fuoco e del sangue; i flash, le fughe e le ferite della Grande Cagnara; le cadute delle vittime sul fango dell'Altipiano in contemporanea alle disfatte dei Giganti Europei; questi sono alcuni degli ingredienti di cui è intriso questo intenso docu-spettacolo reso maggiormente emozionale dalle parole di un autore che si rivolta moralmente alla guerra e alla classe che la provoca, permeate dal commento sonoro della tradizione musicale sarda e di suoni universali, espressa contrappuntisticamente in relazione alla voce dell'unico attore in scena. Un viaggio mnemonico emozionale intriso dal ricordo di una guerra il cui racconto, per la prima volta nella letteratura italiana, denuncia l'irrazionalità e il suo non-senso, oltreché la gerarchia e l'esasperata disciplina militare in uso al tempo.
Recital di Teatro e Musica
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