Bilancio. Cagliari al 10° posto in Italia tra le amministrazioni considerate più virtuose
Una volta pagate le spese restano 81 euro per ogni cittadino
Ecco le entrate e le uscite correnti del bilancio comunale. Il problema dell'evasione fiscale.
Entrate e uscite, il Comune di Cagliari è tra i più virtuosi d'Italia. Almeno secondo l'analisi della società di ricerca Centro studi sintesi di Venezia, che lo piazza al decimo posto della classifica, preceduto in Sardegna da Sassari al quinto posto. In sostanza nel 2007 il capoluogo ha avuto a disposizione 81 euro da spendere dopo aver raggiunto l'equilibrio tra entrate e uscite correnti.
LO STUDIO La ricerca mette in evidenza come sono soprattutto le piccole città a essere più efficienti, mentre i comuni di grandi dimensioni e del centro Italia evidenziano una scarsa solidità finanziaria. Lo studio (che mette al primo posto Brescia con 577 euro da spendere per ogni residente) evidenzia un deficit importante in pochi comuni, con popolazione superiore ai 250 mila abitanti, anche in virtù dei maggiori investimenti che queste amministrazioni hanno realizzato nel periodo preso in esame (dal 2003 al 2007) e i cui frutti si vedranno in un prossimo futuro. Complessivamente, i dati sull'equilibrio corrente migliorano, perché se nel 2005 solo 29 dei 106 comuni analizzati rispettava tale parametro, nel 2007 la situazione è migliorata, dato che il numero degli enti in attivo è salito a 45. A migliorare è soprattutto l'entità del risanamento: se nel 2005 per ogni 100 euro di entrate vi erano in media 108 euro di spesa, nel 2007 si registrano 101 euro di uscite ogni 100 di entrata.
IL COMUNE Ma quali sono le entrate e le uscite correnti dell'amministrazione cagliaritana? Tutto dipende dall'Ufficio tributi di via Nazario Sauro, diretto da Maria Letizia Sanna e dall'Ufficio bilancio, coordinato da Franca Urru.
In via Nazario Sauro l'anno scorso sono entrati circa 90 milioni di euro così suddivisi: 24,674 milioni dall'Imposta comunale sugli immobili (nel 2007 sono stati 36 milioni con la tassa applicata anche sulla prima casa. La differenza, in parte, è stata finanziata dallo Stato con 10,5 milioni di euro, il saldo ad aprile); 36 milioni di euro già incassati dalla Tarsu (rifiuti solidi urbani); ci sono poi i tributi minori (pubblicità, concessione sul suolo pubblico e affissioni) di 3,5 milioni di euro. Ma quanti soldi dovrebbero entrare nelle casse di via Roma? L'evasione fiscale è un argomento spinoso. Per quanto riguarda l'Ici i tributi evasi l'anno scorso sono stati 3,5 milioni di euro, di questi 1,8 milioni sono stati già incassati; per la Tarsu ci sono da riscuotere ancora 4,5 milioni di euro. E proprio sulla tassa sui rifiuti sono concentrati gli 007 comunali che stanno spulciando i dati catastali per poi confrontarli con le bollette dell'Enel, dichiarazioni di successione e contratti di locazione.
LE USCITE Nell'Ufficio bilancio, al terzo piano del municipio, stampanti e computer sono in continuo movimento. Le entrate non arrivano solo dalle tasse, ma provengono anche da gettiti extra tributari (asili e parcheggi) 32 milioni di euro e da trasferimenti finanziari da Stato e Regione 98 milioni di euro. In totale circa 220 milioni di euro a fronte di circa 206 milioni di uscite per spese correnti e 2,5 milioni di spese per rimborso prestiti (il pagamento di mutui contratti dal Comune). Le spese correnti, la voce più importante, riguardano il pagamento degli stipendi al personale (58,4 milioni di euro), e i contributi a enti collegati (Teatro lirico e Servizi sociali, 105 milioni). Numeri che troveranno conferma solo all'approvazione del rendiconto comunale previsto ad aprile.
L'ANALISI Il sindaco Emilio Floris, che regge ad interim l'assessorato alle Finanze che era diretto da Ugo Cappellacci prima che iniziasse la corsa alle regionali, è soddisfatto. «Il risultato quest'anno sarà migliore. Siamo impegnati nel valorizzare il patrimonio comunale in funzione del Patto di stabilità e delle sue possibilità di manovra».
ANDREA ARTIZZU
19/02/2009