Era in programma ieri l'udienza per la definizione della vicenda giudiziaria che ruota intorno al progetto
I giudici del Tar si pronunciano sui ricorsi di Coimpresa e Amici della terra
Un ricorso è andato direttamente a decisione senza discussione, sull'altro invece c'è stata battaglia tra gli avvocati. Per conoscere le sentenze, però, bisognerà attendere qualche settimana, quando verranno depositate dai giudici della seconda sezione del Tar Sardegna. L'attesa dunque si allunga, visto che la contestazione presentata dell'associazione Amici della Terra riguarda l'autorizzazione paesaggistica concessa nove anni fa dalla Regione per costruire a Tuvixeddu (non sarebbe stata trasmessa alla Soprintendenza).
I RICORSI Ennesimo round, ieri mattina, dell'interminabile controversia giudiziaria sul progetto di lottizzazione da realizzare a Tuvixeddu: due udienze, una di seguito all'altra, per discutere il merito di altrettanti ricorsi. Il primo, presentato nel 1999 dagli Amici della Terra contro le autorizzazioni paesaggistiche concesse alla Nuova Iniziative Coimpresa (Gruppo Cualbu), il secondo proposto dall'impresa, rappresentata in aula dagli avvocati Pietro Corda e Antonello Rossi, per chiedere la sospensione del decreto firmato a settembre (poco prima di essere trasferito) dall'ex sovrintendente architettonico Fausto Martino che, di fatto, ha bloccato le ultime autorizzazioni concesse dal Comune. Proprio quest'ultima udienza si è chiusa nel giro di una manciata di minuti: già costituitasi col legale Giandomenico Tenaglia, ieri mattina, l'avvocatura di Stato (in rappresentanza della Soprintendenza) ha presentato una memoria scritta, contestata però dagli avvocati di Coimpresa che l'hanno ritenuta fuori tempo massimo. Parti concordi, invece, sulla volontà di saltare la discussione e arrivare rapidamente ad una decisione di merito che il Collegio presieduto dal giudice Rosanna Panunzio (affiancata da Francesco Scano e Antonio Plaisant) potrebbe prendere già nel giro di poche settimane.
LA DISCUSSIONE Scintille, invece, durante la discussione del ricorso presentato dall'avvocato Carlo Augusto Melis per conto dell'associazione ecologista che ha contestato la mancanza del parere della Soprintendenza architettonica e urbanistica sull'autorizzazione paesaggistica concessa ormai quasi dieci anni fa. «Non c'è stata alcuna finalità politica sulla tempistica del nostro ricorso», ha sottolineato Melis, «l'abbiamo iniziato sotto un governo regionale di centrosinistra e proseguito sotto giunte di qualsiasi colore». Il non aver inviato l'autorizzazione paesaggistica alla Soprintendenza, secondo i legali dell'associazione, rappresenterebbe un vizio che inficerebbe l'intero procedimento. Di parere opposto gli avvocati Pietro Corda e Antonello Rossi che hanno presentato una memoria ribadendo, punto su punto, la regolarità degli atti. «La trasmissione dell'autorizzazione paesaggistica non era assolutamente un atto dovuto», ha poi replicato Giuseppe Cualbu, amministratore di Coimpresa, «peraltro mai richiesto all'epoca per nessun altro progetto similare. Le norme, infatti, non prevedevano la trasmissione alla soprintendenza». Ora la parola passa ai giudici.
FRANCESCO PINNA
19/02/2009