Via Aspromonte. I residenti attendono le opere di urbanizzazione
A poche decine di metri dall'ospedale Brotzu e dal cimitero di San Michele, ci sono tre strade e quaranta famiglie che da cinquant'anni aspettano un po' d'asfalto, dei semplici marciapiedi e qualche palo della luce. Si tratta di cittadini che quasi mezzo secolo fa hanno tirato su la loro casa mattone per mattone, parete per parete. Lavoratori che hanno cominciato a costruire abusivamente e che poi hanno sanato la loro posizione alla metà degli anni ottanta. Eppure ancora oggi le vie Aspromonte, della Sila e delle Langhe, su cui si affacciano le loro case, appaiono esattamente com'erano alle origini: fangose, impolverate, piene di buche e buie la sera.
LE OPERE Gli abitanti di quel triangolo dimenticato, nel quartiere di Is Mirrionis, diversi anni fa hanno realizzato a proprie spese le fognature e gli allacci dell'acqua e ora si dicono pronti a cedere bonariamente al Comune le aree su cui vanno completate le opere di urbanizzazione. Sono anche disposti a sedersi intorno a un tavolo per discutere la ripartizione degli oneri di urbanizzazione, che molti non hanno versato ai tempi della sanatoria. «Il Comune si è dimenticato della situazione in cui ci troviamo», denuncia Marco Usai, residente da anni in via Aspromonte. «Qui viviamo tra la polvere, il fango, le buche e tuttora in via delle Langhe, quando piove si forma una pozzanghera enorme che divide in due la strada. Possibile che non si riesca a trovare una soluzione?». Il problema, ancora una volta, sembra legato ai fondi necessari per i lavori. «Ci rendiamo conto dei costi che l'urbanizzazione comporta», precisa Usai, «e siamo pronti ad assumerci le nostre responsabilità. Aspettiamo che il Comune ci dia un segnale».
LORENZO MANUNZA
18/02/2009