Rassegna Stampa

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Lirico senza programmazione: esposto in Procura e lettera a Pigliaru. L'elenco dei debiti

Fonte: web cagliaripad.it
3 marzo 2015

 

Verificare se ci siano "anomalie" nei ritardi che hanno portato il Teatro Lirico a non avere ancora approvato la programmazione lirico-sinfonica per il 2015. Ortega scrive al presidente della Regione e attacca il Sovrintendente
 

Verificare se ci siano "anomalie" nei ritardi che hanno portato il Teatro Lirico a non avere ancora approvato la programmazione lirico-sinfonica per il 2015. Lo chiede un esposto presentato oggi in Procura dall'ex coordinatore delle Rsu, Simone Guarnieri, che ha consegnato al sostituto procuratore Giangiacomo Pilia un documento sottoscritto da cinquanta lavoratori del Lirico.
"Siamo l'unico teatro in Italia - denuncia - a non aver ancora una programmazione, mentre le altre fondazioni non solo l'hanno già approvata, ma stanno già mettendo in scena le rappresentazioni. Questa situazione rappresenta una grande anomalia e un grande pericolo".
Sin dal mese di novembre, ricorda Guarnieri, le rappresentanze dei lavoratori e sei sindacati (Cgil, Uil, Fials, Libersind, Snater, Css) hanno aperto una vertenza per chiedere al presidente della Fondazione, il sindaco di Cagliari Massimo Zedda, l'approvazione della stagione lirico-sinfonica.
"Nonostante i ripetuti appelli questo non è avvenuto - ribadisce l'ex Rsu - Oggi siamo al 2 di marzo e non abbiamo ancora una stagione in cartellone".
Il contenuto dell'esposto è ora al vaglio del magistrato che coordina altre due inchieste sul Lirico: la prima riguardante la nomina ritenuta illegittima dell'ex sovrintendente Marcella Crivellenti, la seconda legata ad una serie di esposti presentati dai lavoratori. La prima indagine si è chiusa con il rinvio a giudizio del sindaco Zedda per abuso d'ufficio.

I debiti. Secondo Massimiliano Cecalotti, Ignazio Sibiriu e Paolo Piras delle Rsa Usb rimangono ancora da saldare le spese seguenti (dati forniti a TUTTE le OO.SS. dall'ex sovrintendente Meli): 1. modello F24 ottobre: 700 mila euro; 2. onorari “Tosca”: 300 mila euro; 3. onorari “La Traviata”: 320 mila euro; 4. modello F24 novembre: 500 mila euro; 5. saldo “Lo Schiaccianoci”: 66 mila euro; 6. onorari “Čerevički”: 488 mila euro.

Un totale di 2 milioni 374 mila di euro. A questi vanno aggiunti: 1. oneri previdenziali di dicembre, gennaio e febbraio; 2. lo scoperto bancario di 5 milioni (che fortunatamente ha un piano di rientro rateale); 3. debiti verso i creditori, sia precedenti al 2012 (quindi coperti dal prestito regionale), sia degli ultimi due anni. Evidentemente ben più di una “temporanea” mancanza di liquidità; tutto questo ovviamente dovrà essere saldato con i contributi del 2015.

Nella riunione del 24 febbraio si è appreso che i pignoramenti ora riguardano anche il prestito straordinario della Regione. E poi l'accusa alla politica "curioso scoprire come alcuni esponenti politici, fortemente intenzionati a sostenere il Lirico con la passata dirigenza, ad oggi non hanno sostenuto il reintegro dei fondi, come se il sostegno alla cultura fosse condizionato dalla presenza o meno di un manager sgradito, quando invece dovrebbe essere di interesse comune e slegato da qualsiasi preferenza.

Non è esattamente il rilancio che l'anno scorso era stato prospettato a OO.SS e dipendenti, che avrebbe dovuto avere un aumento dei pezzi di produzione a fronte dello stesso bilancio del 2013, o con un modesto incremento di spesa. “Si è invece cercato ostinatamente di aumentare di colpo la programmazione in pochi mesi, con una operazione come quella della “Turandot” ad alto rischio di impresa, che ha visto le recite fuori abbonamento in forte perdita, rispetto all'investimento”.

I sindacati invitano la nuova dirigenza a formulare una programmazione di qualità e chiedono che questo vada fatto “su basi economiche certe e impegni di spesa prudenziali, aumentando la produzione senza aumentare la spesa, investendo sul personale e sul risparmio di sprechi inutili, puntando sulla grande qualità che le maestranze del Lirico sono capaci di offrire e che il pubblico ben conosce e apprezza, senza più mettere a rischio le retribuzioni, onorando i debiti puntualmente e restituendo credibilità a un teatro dove, attualmente, gli artisti rifiutano di esibirsi, per paura di non essere pagati e i fornitori negano nuovi servizi, causando ulteriori disagi.”

Lettera a Pigliaru. Il segretario regionale Uilcom Tonino Ortega chiede l’intervento del presidente della Regione Pigliaru per salvare il Teatro, mette nel mirino il nuovo Sovrintendente Spocci e segnala vistose anomalie sul Teatro Lirico di Cagliari. Secondo i sindacati, il teatro non ha ancora una programmazione ufficiale e nella migliore delle ipotesi rischiano di trascorrere ancora molti mesi prima che veda luce, dal momento che l’unica comunicazione, diffusa anche alla stampa, parla di un solo spettacolo (6-7 marzo) “che in termini concreti rappresenta uno sfregio per una Fondazione del prestigio e del peso culturale quale il Teatro Lirico di Cagliari. In questo deserto improvviso”,aggiunge, “le decisioni assunte dalla dott.ssa Spocci lasciano sgomenti per la distanza e lo scollamento con le reali necessità di sopravvivenza del Teatro”. Perplessità circa provvedimenti che aggravano la già deleteria assenza di una figura chiave come quella del Direttore Artistico “che debba farsi garante della qualità delle scelte di un Teatro che, fino a prova contraria, deve produrre musica e cultura. E’ infatti notizia recente”, attacca Ortega, “che la Sovraintendente sia maggiormente impegnata a far cadere teste e cambiare personale, piuttosto che a reperire le risorse urgenti per approntare i contenuti della stagione Lirico-Sinfonica”. Con rischio: nella migliore ipotesi vedrà fortemente decurtato e declassato il Teatro per i contributi del FUS 2016, con tutte le ricadute economiche e occupazionali che ne potranno derivare.

Ortega ritiene necessaria”la figura di un Sovrintendente che alle competenze manageriali affianchi la lucidità e una guida chiara per riorganizzare il lavoro e progettare il rilancio della Fondazione, senza limitarsi al ruolo di commissario. Al contrario, le uniche certezze che ad oggi giungono dalla Dott.ssa Angela Spocci, riguardano l’ennesimo ritardo nell’erogazione degli stipendi previsti per il mese di febbraio, a danno dei lavoratori tutti, e un crescente deterioramento del clima all’interno del Teatro, al quale sta contribuendo in maniera purtroppo determinante l’approccio autoritario che riteniamo prematuro e sterile, per chi ancora non ha dimostrato innanzitutto di possedere l’autorevolezza necessaria per invertire le sorti della Fondazione”.