Rassegna Stampa

La Nuova Sardegna

Cinema più “verde” Arte e buone pratiche

Fonte: La Nuova Sardegna
2 marzo 2015
Politiche ecosostenibili, le giornate di studio a Cagliari

 

di Sabrina Zedda

CAGLIARI Chi non ricorda il celebre film di Dino Risi “Il sorpasso”, dove un avventuroso Bruno Cortona (Vittorio Gassman), insieme a un amico occasionale, tenta più volte sorpassi azzardati a bordo della sua auto sportiva? Ecco: se quel film fosse ambientato ai giorni nostri e l’autovettura fosse elettrica, quindi a basso impatto ambientale, il messaggio di quel capolavoro a favore di un pianeta più pulito arriverebbe immediato alle coscienze degli spettatori. Con risvolti positivi non solo per la produzione dei film, che si fregerebbe di essere sensibile alle tematiche ambientali, ma anche per l’azienda che quella vettura l’ha prodotta. In quest’ottica stanno ora cercando di lavorare, in Italia, diverse realtà del comparto cinematografico e audiovisivo, ma anche università, politecnici, sino al settore agricolo. Realtà che giovedì, nell’hotel Regina Margherita, si sono scambiate opinioni nella prima della tre giorni delle Giornate europee del cinema, ospitate dalla fondazione Sardegna film commission, organizzate di concerto con l’associazione Filming with a European Regard in Turin (Fert) e in collaborazione con il Ministero per i Beni culturali. Dopo una mattinata dedicata ai saluti delle autorità (per la Regione, l’assessore alla Cultura, Claudia Firino) e a una rassegna delle pratiche virtuose portate avanti nel territorio dalle istituzioni, i casi a cui prestare attenzione in Italia sono stati i protagonisti della sessione dal titolo “The italian green custler”, dedicata agli obiettivi delle politiche verdi. Si è trattato di due ore abbondanti di confronto in cui casi ancora in embrione, ma anche realtà che cominciano ora a vedere la luce, sono state il terreno di discussione in quello che vuole essere, come ha ricordato il direttore della Film commission regionale, Nevina Satta, «il primo passo verso un protocollo nazionale di buone pratiche». Una sorta di vademecum stilato dall’associazione nazionale delle Film commission, a cui ogni realtà del comparto cinema e audiovisivo dovrà attenersi nel nome di lavorazioni che tengano nella massima considerazione il rispetto per la natura. In attesa che un simile documento diventi realtà, in diverse regioni le Film commission hanno cominciato a fare da sé. Proponendo, come nel caso della Film commission Torino-Piemonte un prototipo di protocollo verde. «Abbiamo cominciato a lavorarci l’anno scorso – così ha raccontato Enrico De Lotto, della Film commission piemontese- L’auspicio è presentarlo a giugno al festival Cinema Ambiente». Come si è lavorato a questo documento? «Innanzitutto – ha spiegato - cercando di inserirlo nell’impianto di smart city della città di Torino, un programma più ampio adottato dai comuni che decidono di conformarsi a comportamenti ecosostenibili. In questo modo è stato possibile dare al progetto sul cinema una cornice più robusta, per arrivare a relazionarsi con possibili partner. La municipalizzata dell’energia, ad esempio ha permesso di sostituire il motore diesel del cinemobile con allacci temporanei, meno costosi e meno impattanti per l’ambiente». In Trentino la Film commission si è mossa invece in due direzioni : una improntata a realizzare in maniera sostenibile, l’altra a premiare chi decide di farlo. «La prima è possibile farla – ha spiegato Luca Ferrario, che si occupa della locale Film commission – attraverso certificazioni che garantiscano l’ecosostenibilità delle produzioni. In questo senso servirebbe un modello di certificazione a livello nazionale o meglio ancora internazionale – ha proseguito – e se ne può creare uno adatto al territorio». Premiare chi sostiene le buone pratiche significherebbe maggiori contributi (cumulabili anche con quelli già in programma per la produzione in sé). Anche in Trentino le alleanze sono importanti: da studio è il Progetto Manifattura, un incubatore nato nella ex fabbrica di tabacchi di Rovereto, in cui le imprese insediate si caratterizzano per la loro ecocompatibilità. Tra queste c’è Ecomovie, società specializzata nel supporto alle imprese cinematografiche desiderose di adottare un approccio “green”. Altre realtà ecosostenibili illustrate l’altro giorno sono state il prototipo, a firma del Politecnico di Torino, di una nuova tecnologia capace di creare energia dalle onde del mare (impatto zero sull’ambiente e risparmio sui consumi), l’Open campus di Tiscali, e le politiche della Coldiretti volte a incentivare i produttori più attenti alle tematiche verdi.