L'evento Il 23 aprile in concerto all'Arena Sant'Elia
E forse è così; forse il meglio deve ancora venire - e sarà primavera, il 23 aprile, una di quelle belle primavere che a Cagliari la notte è blu e poi c'è il mare, lì, ai bordi dell'Arena di Sant'Elia, a riempire l'aria di sale e a farci mischiare la pelle le anime le ossa, ancora una volta, ancora, insieme, a urlare contro il cielo.
Bentornato Luciano Ligabue: e basta una nota sul Ligachannel per scatenare le voglie e le canzoni: era il 2010 quando il Liga si esibì all'Aeroporto Fenosu di Oristano. Dopo 5 anni Luciano torna a grande richiesta live in Sardegna con un concerto che si terrà il 23 aprile all'Arena Sant'Elia di Cagliari, ultima tappa del “Mondovisione Tour”, a chiusura di un anno live di successo tra palasport e stadi di tutta Italia e club e teatri di tutto il mondo . Ben fatto.
E allora forse è così; forse il meglio deve ancora venire - e noi siamo pronti, a ritornare a quella mattina a Fenosu, sette giugno di sole, di polvere, di vento. L'aeroporto era bianco, caldo, vuoto. Era mezzogiorno. Strano posto, quello, per un'intervista. Luciano Ligabue arrivò da Bologna, atterrò a Cagliari, prese una macchina e guidò tagliando a metà l'aria bollente. L'asfalto bruciava; la gola bruciava, la pelle bruciava. Ma poi, quando arrivò, con tutti i suoi uomini intorno, e i capelli sugli occhi, e il sorriso sghimbescio, e quelle mani così forti che quella volta a Milano che suonò con tanta voglia si tagliò un dito sulle corde della chitarra e il sangue si mischiò al rock e alle cosce e alle zanzare: ecco, capimmo. Capimmo perché aveva scelto l'aeroporto per raccontare la sua musica. Lì, dietro l'ultimo hangar. Dove il Campidano sembrava la sua Bassa, ma valeva anche il contrario. Il concerto di quella notte fece il botto.
Sarà così anche il 23 aprile. E adesso è facile capire perché ha voluto Cagliari, e l'Arena sul mare, per chiudere quest'anno maestoso di tutto, di musica e di numeri. “Mondovisione” è il decimo album di Ligabue. «Mi procuro una frattura durante un concerto e due minuti dopo può vedere la caduta un mio amico di Los Angeles. È ufficiale: siamo tutti in mondovisione. Mondovisione però è anche la “visione di un mondo”, la sua, ci raccontò, la nostra. «Io penso ai grandi rivoluzionari della musica eppoi penso che se hanno cantanto d'amore anche loro, qualcosa vuol dire». Perché l'amore, l'amore conta, accidenti. E allora eccola qua, la chiusura di questa tournée, eccola a Cagliari, eccola in un'isola che è mondo, eccola a cantare d'amore, di cosce e zanzare, di vecchio rock, di glorie da mediano, di una volta a Capo Spartivento, te la ricordi, quella volta?, di scuse, di bugie, di sogni. Sono sempre i sogni a fare la realtà , quanto è vero, e Ligabue che non ha risposte, ma le risposte le dà; lì, a metà della statale Carpi-Correggio; davanti al bancone di Mario; in quelle notti, certe notti, da farci l'amore fin quando fa male fin quando ce n'è; Ligabue torna a Cagliari il 23 aprile. Al dito, ha un anello, c'è scritto rien, toujours , niente è finito per sempre, si ricomincia da qui.
Francesca Figus